In Sardegna i tartufai dovranno essere abilitati e iscritti in un registro regionale per poter cercare e raccogliere i tartufi. Per ottenere il necessario tesserino bisognerà superare un esame di idoneità, che certifichi il possesso delle conoscenze sull’ecologia dei tartufi, della varia specie di tartufo e terfezie, i principi di tartuficoltura, le norme sul benessere animale. La novità è prevista da una legge della maggioranza di centrodestra approvata stasera, a maggioranza, dal Consiglio regionale.
Le opposizioni hanno fatto rilevare che la norma non ha copertura finanziaria, benché per istituire il registro autorizzi una spesa di 9 mila euro per il primo anno e di 18.500 per ciascuno di quelli successivi.
Secondo il primo firmatario Piero Maieli (Psd’Az), presidente della Quinta commissione (Attività produttive), la legge “è un’occasione di crescita dell’economia sarda, che dà un’opportunità ai territori non ancora interessati a questa pratica e consente anche la coltivazione artificiale”.
Il testo vuol essere una disciplina organica della cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi e della valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale, che la Giunta dovrà tutelare adottando un apposito Piano. Viene istituito un tavolo tecnico del settore del tartufo con compiti consultivi, di indirizzo tecnico scientifico, di monitoraggio e di promozione; nell’ambito del tavolo tecnico può essere costituito l’Osservatorio scientifico permanente sul tartufo, con il compito di coordinare le linee di indirizzo della ricerca scientifica applicata al settore, promuovere il coordinamento con le realtà imprenditoriali della filiera del tartufo ai fini progettuali e la formazione degli operatori.
Viene vietata la raccolta dei tartufi immaturi o fuori dai periodi di raccolta. La Giunta regionale definirà ogni anno la quantità massima giornaliera individuale consentita per tutte o per singole specie di tartufo. Sono previste sanzioni amministrative, in caso di violazioni delle prescrizioni regionali, fra i 300 e i 3 mila euro.