Un ufficio di ottocento metri quadrati a Cinecittà, che recluterà circa 100 agenti entro la fine del 2024, per coprire l’intera Capitale. È la nuova sede del Market Center di Roma di Engel & Völkers, inaugurata oggi dal Gruppo leader nel settore dell’immobiliare di pregio.
“L’apertura rientra nel nostro piano di sviluppo per il prossimo triennio e conferma la volontà del Gruppo di presidiare e supportare da vicino un importante fetta di mercato residenziale nel quadrante sud-est della Capitale fino all’area dei Castelli Romani”, ha dichiarato Tomaso Aguzzi, Ceo di Engel & Völkers Italia. “L’obiettivo di E&V in Italia, per il 2023, è continuare ad espandersi in zone di interesse ritenute strategiche e a investire nella formazione dei collaboratori, nel servizio customizzato alla clientela e nell’innovazione tecnologica, per rafforzare ancora di più il posizionamento del Brand nel panorama immobiliare nazionale e internazionale”.
Secondo i dati del Market Report Milano/Roma relativo al primo semestre 2023, realizzato da Engel & Völkers in collaborazione e con il supporto scientifico di Nomisma e pubblicato oggi dal Gruppo, il mercato immobiliare della Capitale rimane stabile, con il segmento Premium che nel primo semestre del 2023 è stato caratterizzato da una domanda nel complesso stazionaria, con prezzi in aumento e un numero di compravendite in moderata flessione.
“Nonostante gli indicatori del mercato immobiliare siano nel complesso in peggioramento, il mercato del pregio continua a mostrare una buona vitalità” – ha spiegato Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma. “La fascia alta del mercato, non dipendente da credito e per questo non disincentivata dall’incremento dei tassi di interesse, gode ancora di una domanda sostenuta. Cala, per contro, la quota di transazioni che non possono prescindere dal supporto bancario”.
Secondo l’indagine, nel centro storico si conferma il trend al ribasso delle transazioni, senza ripercussioni sui prezzi di vendita, che registrano una crescita nelle location di maggiore pregio. Tra queste, si segnala, in particolare, il ritorno di interesse per l’Aventino. Gli acquisti per investimento si concentrano soprattutto sui rioni Trastevere e Testaccio, caratterizzati da un’intensa vita notturna e pertanto particolarmente attrattivi anche per gli affitti a breve termine.
La domanda estera, per la maggior parte proveniente dal Nord Europa, si rivolge soprattutto verso immobili collocati nelle aree di grande pregio come Pinciano, Parioli e Trieste e l’Eur che, grazie alle diverse iniziative di riqualificazione in corso nel quartiere, è tra le zone più richieste da acquirenti stranieri per l’acquisto di proprietà a uso investimento. Si registra anche la domanda per immobili di piccole dimensioni da destinare a uso ricettivo o a locazione studentesca, ad esempio nei quartieri San Lorenzo e Bologna.
Per quanto riguarda le quotazioni, nel centro storico i prezzi delle abitazioni ristrutturate vanno da 3 mila a 10 mila euro a mq per i quartieri più esclusivi. Nella zona Prati-Vaticano il range dei prezzi medi si conferma compreso tra 4.200 e 7 mila euro al mq per le abitazioni ristrutturate al nuovo. A Roma nord, i prezzi medi presentano trend stazionari su base semestrale, a eccezione di Parioli, Trieste-Salario e Talenti-Monte Sacro che registrano un aumento. Qui i costi variano da 2.700 a 7 mila euro al mq per le abitazioni nuove o ristrutturate al nuovo.
Nella zona ovest, i prezzi medi sono stazionari su base semestrale in tutti i quartieri della macroarea, sia le abitazioni nuove o ristrutturate al nuovo, sia per quelle da ristrutturare. I valori di compravendita restano compresi nel range 2.700-4.100 euro al mq per le proprietà nuove o ristrutturate al nuovo e nel range di 2.300-3.600 euro al mq per quelle da ristrutturare. Tra i quartieri che riscuotono maggiore interesse spiccano Monteverde Nuovo e Gianicolense.
Infine, a Roma sud, i prezzi delle abitazioni nuove o ristrutturate presentano un incremento generalizzato rispetto al semestre precedente, ad eccezione del quartiere Torrino dove le quotazioni risultano stazionarie. I valori medi vanno dai 2.400 euro al mq della zona Laurentino a 4.800 euro al mq di San Giovanni/Appio Latino e Eur per gli immobili nuovi o ristrutturati al nuovo.
“I dati relativi al primo semestre 2023 hanno registrato un tasso di crescita pari allo 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, confermando un trend tutto sommato positivo in un momento complesso per il mercato”, ha dichiarato Helio Cordeiro Teixeira, Managing Director del Market Center di Roma di Engel & Völkers. “Il nostro obiettivo è quello di ampliare l’offerta in tutte le zone della città attraverso un costante miglioramento nella qualità dei servizi messi a disposizione dei nostri clienti, al fine di minimizzare i rischi e i tempi delle conclusioni di compravendita nel difficile contesto urbanistico della Capitale. In generale, ci attendiamo un aumento di investitori interessati a proprietà da mettere a reddito e una ripresa del mercato, anche grazie al Giubileo e agli interventi previsti dal PNRR, che rappresenteranno senz’altro uno stimolo al miglioramento complessivo della città”.
Dal Market Report di Engel & Völkers e Nomisma emerge anche una panoramica del mercato della locazione che si conferma caratterizzato dalla pressione della domanda a fronte di un’offerta scarsa di immobili, fenomeno per larga parte imputabile alla conversione dei contratti di affitto tradizionali in contratti short term. Tali dinamiche hanno portato a un ulteriore aumento dei canoni rispetto al semestre precedente. La preferenza dei locatari va alle abitazioni ristrutturate al nuovo e tra le zone di maggiore interesse si segnalano i quartieri Vigna Clara, Farnesina, Trieste e Salario. Il pieno ritorno della domanda estera, soprattutto nel centro storico e nell’area Prati-Vaticano, ha stimolato investimenti nei due quartieri.
“Una buona parte della domanda è caratterizzata dagli affitti transitori che per i proprietari rappresentano una via di mezzo per poter avere un’ottima rendita e la restituzione dell’immobile in tempi ridotti, evitando rischi di morosità. In tal senso, crediamo che le soluzioni proposte dal governo, mirate a fissare un numero minimo di pernottamenti per l’affitto breve, possano non essere quelle più produttive per la gestione delle carenze di immobili residenziali. Sarebbe invece più utile incentivare, con manovre fiscali specie per le ristrutturazioni, i proprietari dei tanti immobili sfitti per aumentare l’offerta sul mercato”, ha concluso Teixeira.