“C’è un decreto di finanziamento” dei progetti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, “che non è stato in alcun modo toccato”. È una discussione “abbastanza surreale, perché non tiene conto né del termine del giugno 2026, data entro la quale se non sono completi al cento percento vengono revocati, né del fatto che ci sono dei criteri di ammissibilità per questi progetti a livello europeo, che sono molto rigidi. Se noi ricordiamo che tutti questi interventi erano stati previsti prima dell’approvazione del Pnrr, quindi senza le regole dell’ammissibilità e della rendicontazione del Pnrr, dobbiamo dire che stiamo lavorando per evitare che quello che è accaduto, per esempio, per lo stadio di Firenze e lo stadio di Venezia, che pure erano due piani urbani integrati”. Lo ha detto il Ministro al Pnrr, Raffaele Fitto, nella foto, a Giovinazzo, a margine dell’incontro “Bolina, una comunità in movimento”, organizzato da Fratelli d’Italia. “Abbiamo presentato questa proposta di rimodulazione” del Pnrr “seguendo le indicazioni della Commissione Europea e partendo dal capitolo REPowerEu aggiuntivo, che è un capitolo fondamentale ed importante sul fronte energetico”. “Non appena la Commissione Europea approverà la nostra proposta di modifica, quello sarà il momento nel quale si sposteranno le fonti di finanziamento. Fino ad oggi, esiste un decreto di finanziamento dei progetti attualmente in campo, che non è mai stato messo in discussione, quindi va avanti tutto regolarmente. Creare allarmismo su secondo me rischia di essere anche abbastanza irresponsabile”, aggiunge il ministro Fitto. “Noi stiamo facendo un lavoro per mettere in sicurezza non solamente il Pnrr, ma anche questi interventi. L’alternativa, lo voglio sottolineare, sarebbe quella di rischiare di non avere questi finanziamenti in piedi, perché il rischio concreto è quello che molti di questi interventi vadano oltre il giugno 2026 o addirittura non vengono resi ammissibili come già è accaduto”. E conclude: “Mi auguro che si metta da parte la discussione polemica che non serve a nessuno e si apprezzi il lavoro positivo che il governo Meloni sta facendo”.