Il governo francese ha pianificato di stanziare 200 milioni di euro per finanziare la distruzione della produzione vinicola in eccesso, al fine di sostenere i produttori di vino in difficoltà e stabilizzare i prezzi. Questo intervento è una risposta alle sfide che molte regioni vinicole francesi, come Bordeaux, stanno affrontando, tra cui cambiamenti nelle abitudini di consumo, l’aumento dei costi di vita e gli effetti della pandemia di COVID-19.
L’associazione degli agricoltori di Bordeaux ha segnalato una diminuzione della domanda di vino, che ha portato a un surplus di produzione, una significativa riduzione dei prezzi e problemi finanziari per circa un terzo dei produttori di vino. Inizialmente, l’Unione Europea aveva stanziato un fondo di 160 milioni di euro per la distruzione del vino in eccesso, ma il governo francese ha aumentato questa cifra a 200 milioni di euro.
Queste risorse sono state destinate per fermare il crollo dei prezzi e aiutare i produttori di vino a trovare fonti di reddito alternative. Tuttavia, il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau ha sottolineato l’importanza per il settore di adattarsi ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e di guardare al futuro.
Inoltre, l’alcol prodotto dalla distruzione del vino può essere venduto per essere utilizzato in prodotti non alimentari, come disinfettanti per le mani, prodotti per la pulizia o profumi. Nel tentativo di affrontare la crisi, il governo francese ha anche annunciato finanziamenti per abbattere ettari di vigneti nella regione di Bordeaux e per incentivare i viticoltori a diversificare la loro produzione, ad esempio, passando alla coltivazione di ulivi.
Questi aiuti sono giunti in risposta alle sfide che il settore vinicolo europeo sta affrontando, con una diminuzione del consumo di vino in molti paesi europei nel 2020 e nel 2021, in gran parte a causa della pandemia e dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.