- Rivista al rialzo la guidance di utile 2023: previsto un utile netto di 160 milioni di euro, in aumento rispetto ai 150 milioni indicati a febbraio 2023 e all’obiettivo di 137 milioni di euro del Piano Industriale 2022- 2024.
- Approvata la nuova politica di dividendi di tipo progressivo che prevede l’incremento del payout ratio al superamento della soglia di utili necessari a soddisfare il fabbisogno di capitale della Banca, nel rispetto del contesto macroeconomico e regolamentare di riferimento, e dello stato di avanzamento del Piano Industriale.
- L’andamento favorevole dei ricavi, in crescita dell’8% rispetto al primo semestre 2022, è sostenuto dalla positiva correlazione dei crediti commerciali al rialzo dei tassi di interesse e dalla politica di pricing della Banca.
- Salgono a 195 milioni di euro i recuperi di cassa sui portafogli Npl, in crescita del 7,0% rispetto al primo semestre del 2022, nonostante le tensioni inflattive.
- Il costo del credito del semestre, ai minimi storici, è pari a 16 milioni di euro, pur includendo 14 milioni di euro di accantonamenti prudenziali sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici.
- Il CET1 ratio si è attestato al 15,01%, escludendo l’utile del primo semestre 2023, ampiamente sopra i
requisiti patrimoniali richiesti, pari all’8,65%.
Risultati del primo semestre 2023
Dati riclassificati1 – 1° gennaio 2023 / 30 giugno 2023
- L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 91,0 milioni di euro, in crescita del 25,5% rispetto ai 72,5 milioni di euro del primo semestre 2022.
- Portata a 160 milioni di euro la guidance per l’utile netto nel 2023, in rialzo rispetto ai 150 milioni di euro stimati lo scorso febbraio. La nuova guidance, che si basa sull’assunzione che non si verifichino eventi geopolitici o macroeconomici straordinari e neppure significativi cambiamenti regolamentari, include gli effetti dell’aumento del costo della raccolta e i costi dell’integrazione di Revalea, la società del gruppo Mediobanca la cui acquisizione è stata annunciata lo scorso maggio con closing previsto nel quarto trimestre del 2023.
- Il margine di intermediazione, in crescita del 7,6% a 348,5 milioni di euro rispetto ai 324,0 milioni di euro del primo semestre 2022, beneficia della positiva correlazione del Settore Commercial & Corporate Banking al rialzo dei tassi di interesse e della politica di pricing della Banca. I ricavi del Settore Npl, seppur sostanzialmente stabili rispetto al primo semestre 2022, evidenziano la resilienza della raccolta nonostante il rialzo dell’inflazione.
- I costi operativi, pari a 195,8 milioni di euro (+5,5% rispetto al dato di 185,5 milioni di euro del primo semestre 2022), aumentano per le maggiori spese del personale (80,4 milioni di euro rispetto a 73,6 milioni di euro del primo semestre 2022), principalmente per la crescita della remunerazione variabile e per gli accantonamenti a fronte del rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti bancari, e per le maggiori altre spese amministrative (119,2 milioni di euro rispetto a 114,6 milioni di euro del primo semestre 2022), le quali riflettono la compensazione dell’effetto inflattivo con l’attento controllo dei costi e il continuo miglioramento dell’efficienza.
- Il costo del credito è pari a 16,3 milioni di euro, in riduzione di oltre il 50% rispetto al primo semestre 2022, pur includendo 14 milioni di euro di accantonamenti sul portafoglio crediti in bonis a fronte di potenziali rischi macroeconomici.
- La posizione di liquidità al 30 giugno 2023 è pari a circa 1,1 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.000%). Requisiti di capitale2
- CET1 pari a 15,01% (in linea con il dato al 31 dicembre 2022) e TCR pari a 18,04% (18,82% al 31 dicembre 2022), calcolati escludendo l’utile del primo semestre 2023.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg
Fassio, ha approvato i risultati relativi al primo semestre 2023. “I risultati ottenuti dalla Banca nel primo semestre 2023 confermano la solidità di un modello di business che, nonostante un contesto macroeconomico sfidante, ha dimostrato di saper coniugare la sostenibilità finanziaria con l’attenzione a tutti gli stakeholder. Nel periodo, tutti i principali indicatori hanno registrato una importante crescita che ci ha portato a rivedere al rialzo le stime di utile per il 2023 a 160 milioni di euro, rispetto ai 150 milioni di euro stimati a febbraio 2023, che già superavano l’obiettivo di 137 milioni di euro del Piano Industriale 2022-2024. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla crescita positiva dei ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, sostenuti dalla positiva correlazione con il rialzo dei tassi di interesse, dal dinamismo della rete commerciale e dall’accelerazione del processo di digitalizzazione che ha messo a disposizione nuove piattaforme e strumenti utili a migliorare l’efficienza sia del business commerciale
che nell’Npl dove, nel periodo, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 195 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al primo semestre del 2022” – dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, che aggiunge: “abbiamo già avviato il piano di funding per rimborsare i 2 miliardi di euro di TLTRO, potenzialmente anche prima della scadenza di settembre 2024, con il remarketing delle note senior della cartolarizzazione leasing per circa 400 milioni di euro e il ramp-up della cartolarizzazione Npl per ulteriori circa 400 milioni di euro. A queste operazioni si aggiungono i circa 700 milioni di euro del portafoglio di proprietà in naturale scadenza entro settembre 2024. Nei prossimi trimestri sono, inoltre, previste operazioni di pronti contro termine sul portafoglio di proprietà, l’aumento della raccolta retail con una strategia multicanale ed emissioni obbligazionarie senior. Infine, nel primo semestre 2023, la prudente politica di credito della Banca ci ha portato a incrementare di 14 milioni di euro, per un totale di 65 milioni di euro, le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici”.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati relativi al primo semestre 2023. “I risultati ottenuti dalla Banca nel primo semestre 2023 confermano la solidità di un modello di business che, nonostante un contesto macroeconomico sfidante, ha dimostrato di saper coniugare la sostenibilità finanziaria con l’attenzione a tutti gli stakeholder. Nel periodo, tutti i principali indicatori hanno registrato una importante crescita che ci ha portato a rivedere al rialzo le stime di utile per il 2023 a 160 milioni di euro, rispetto ai 150 milioni di euro stimati a febbraio 2023, che già superavano l’obiettivo di 137 milioni di euro del Piano Industriale 2022-2024. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla crescita positiva dei ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, sostenuti dalla positiva correlazione con il rialzo dei tassi di interesse, dal dinamismo della rete commerciale e dall’accelerazione del processo di digitalizzazione che ha messo a disposizione nuove piattaforme e strumenti utili a migliorare l’efficienza sia del business commerciale
che nell’Npl dove, nel periodo, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 195 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al primo semestre del 2022” – dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, che aggiunge: “abbiamo già avviato il piano di funding per rimborsare i 2 miliardi di euro di TLTRO, potenzialmente anche prima della scadenza di settembre 2024, con il remarketing delle note senior della cartolarizzazione leasing per circa 400 milioni di euro e il ramp-up della cartolarizzazione Npl per ulteriori circa 400 milioni di euro. A queste operazioni si aggiungono i circa 700 milioni di euro del portafoglio di proprietà in naturale scadenza entro settembre 2024. Nei prossimi trimestri sono, inoltre, previste operazioni di pronti contro termine sul portafoglio di proprietà, l’aumento della raccolta retail con una strategia multicanale ed emissioni obbligazionarie senior. Infine, nel primo semestre 2023, la prudente politica di credito della Banca ci ha portato a incrementare di 14 milioni di euro, per un totale di 65 milioni di euro, le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici”.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 23% rispetto al primo semestre 2022, riflettono la positiva correlazione del Gruppo al rialzo dei tassi di interesse (l’85% del portafoglio crediti commerciali è a tasso variabile). Il dinamismo della rete commerciale del Gruppo è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento: nel primo semestre 2023 il turnover del Factoring è cresciuto dell’11,3% (rispetto all’1,1% del mercato) e le erogazioni del Leasing sono cresciute del 15,1% (rispetto al 13,1% del mercato). Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 195 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto al primo semestre del 2022. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia ad oggi impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Il processo di digitalizzazione di Banca Ifis ha avuto una accelerazione nel primo semestre 2023. Il Gruppo è impegnato nella realizzazione del Piano Industriale D.O.E.S. 2022-2024 che punta su innovazione e digitalizzazione, attraverso importanti investimenti in progetti che hanno l’obiettivo di rendere il modello del Gruppo sempre più sostenibile ed efficiente. Nel Settore Npl sono stati sviluppati sistemi innovativi a supporto delle strategie decisionali di acquisto e recupero; il portale “Pagochiaro”, ora esteso a tutta la raccolta giudiziale e stragiudiziale, consente ai debitori di monitorare i pagamenti e al Gruppo di riconciliare gli incassi in modo più efficiente. Nel Settore Commercial & Corporate Banking è stata sviluppata una nuova piattaforma che supporta gli analisti nell’attività di valutazione e delibera del
credito e una nuova piattaforma digitale di vendita multiprodotto “Next” aperta a clienti e reti fisiche di agenti. Il portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi e Non Core ha beneficiato dell’acquisto, nel corso del quarto trimestre del 2022, di un portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee con un rapporto rischio rendimento particolarmente interessante.
Il costo medio della raccolta del secondo trimestre 2023, pari al 2,76%, è in aumento rispetto al 2,24% del primo trimestre 2023, e in linea con le stime. La posizione di liquidità al 30 giugno 2023 è pari a circa 1,1 miliardi di euro è sostanzialmente in linea con la media dei trimestri precedenti.
I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,9% e al 3,9%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,5% e al 2,4%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.
I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità sia della Banca sia del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 15,01% (in linea con il dato al 31 dicembre 2022) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,04% (18,82% al 31 dicembre 2022), calcolati escludendo l’utile del primo semestre 2023.
Nuova politica di dividendi
Contestualmente all’approvazione dei risultati del primo semestre 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la nuova politica di remunerazione degli azionisti di Banca Ifis. La Dividend Policy prevede un meccanismo di tipo progressivo con incremento del payout ratio al superamento della soglia di utili necessari a soddisfare il fabbisogno di capitale della Banca (retained earnings), nel rispetto del contesto macroeconomico e regolamentare di riferimento e dello stato di avanzamento del Piano Industriale tempo per tempo vigente. Il Consiglio potrà proporre all’Assemblea di distribuire una quota degli utili d’esercizio della Banca fino al 50% dell’utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis fino alla Soglia di Rilevanza identificata in sede di definizione del budget annuale e al 100% dell’utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis eccedente la Soglia di Rilevanza. La Soglia di Rilevanza, per il 2023, è fissata in 100 milioni di euro. Resta ferma, in ogni caso, la piena discrezionalità del Consiglio nella definizione, volta per volta, della proposta di distribuzione di dividendi da sottoporre all’Assemblea, in conformità a quanto previsto dall’art. 28 CRR. TCFD Report.
Nell’ambito delle attività ESG, il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato la prima edizione del TCFD Report, la relazione che presenta le informazioni utili agli investitori e agli stakeholder per valutare correttamente i rischi e le opportunità di Banca Ifis legati al clima. Il documento, redatto su base volontaria e allineato alle raccomandazioni della Task-force on Climate-related Financial Disclosure (TCFD), nata su iniziativa del Financial Stability Board, amplia ulteriormente la rendicontazione ESG del Gruppo, rappresentando, tra gli altri progetti, la strategia di riduzione delle emissioni finanziate sul portafoglio creditizio che la Banca ha definito aderendo, per prima in Italia, alla Net-Zero Banking
Alliance (NZBA), l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale.
DATI RICLASSIFICATI3
Il conto economico consolidato al 30 giugno 2023 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 91 milioni di euro. Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi sei mesi del 2023 del Gruppo Banca Ifis.
Margine di intermediazione
Il margine di intermediazione si attesta a 348,5 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto ai 324,0 milioni di euro del 30 giugno 2022. A tale risultato contribuiscono la crescita dell’Area Factoring, con 86,4 milioni di euro e un incremento del 9,5%, grazie all’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, la crescita dell’Area Leasing (30,5 milioni di euro, in miglioramento di 1,6 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 giugno 2022) e alle migliori performance dell’Area Corporate Banking & Lending (57,9 milioni di euro, +68,7% rispetto al dato del 30 giugno 2022).
Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 136,5 milioni di euro, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell’esercizio precedente, soprattutto grazie ai maggiori interessi attivi (connessi all’aumento del valore medio dei crediti sottostanti) e alle buone performance della raccolta legale riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tali variazioni sono state controbilanciate dalla minor raccolta stragiudiziale.
Il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 37,1 milioni di euro, in diminuzione di 9,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, tale riduzione è determinata da un decremento del margine di interesse di 5,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 principalmente per effetto l’impatto negativo dovuto all’incremento del costo del funding e dalle altre componenti del margine di intermediazione che risultano anch’esse in diminuzione di 5,2 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e a variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.
Rettifiche di valore nette
Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 16,3 milioni di euro risultano in diminuzione di 17,3 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2022. La riduzione è principalmente legata a maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 195,8 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2022 (+5,5%).
Il cost/income ratio si attesta al 56,2% (in miglioramento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Di seguito si riportano le principali componenti della voce:
- Le spese per il personale, pari a 80,4 milioni di euro, registrano un aumento del 9,3% da ricondursi ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento, a maggiori remunerazioni variabili e alla stima dei costi connessi al rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti bancari;
- Le altre spese amministrative al 30 giugno 2023 sono pari a 119,2 milioni di euro registrano una crescita del 4,0% rispetto a giugno 2022 soprattutto con riferimento alle spese di acquisto di beni e servizi, in aumento del 14,0%.