Astasy Analytics, il Centro Studi di NPLs RE_Solutions, ha pubblicato un’analisi che riporta una riduzione di 17.840 lotti all’asta nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente, sono stati messi all’asta 59.816 lotti, con un valore base d’asta di 8.293.131.867,15 € e un’offerta minima possibile di 6.403.623.305,97 €. La riduzione del numero di immobili all’asta potrebbe essere attribuita ad aggiudicazioni avvenute e a soluzioni alternative alla vendita coattiva, in linea con la ripresa dell’attività presso i tribunali dopo la pandemia. Le esecuzioni immobiliari sono aumentate del 10% nel 2022 rispetto al 2021, mentre il 35% si è concluso in via stragiudiziale prima della fase di vendita. Le regioni più rappresentate nelle aste sono la Lombardia, la Sicilia, il Lazio, la Campania e la Toscana. I tribunali più attivi nelle vendite giudiziarie sono Catania, Brescia, Roma, Milano e Bergamo. La categoria immobiliare più numerosa è il residenziale, seguita da uffici, negozi e laboratori. Si registra un aumento delle procedure concorsuali per le attività commerciali. La riforma Cartabia ha introdotto la possibilità di “vendita diretta” da parte del debitore, che potrebbe influenzare il numero di lotti all’asta in futuro. La durata delle procedure di vendita potrebbe essere ridotta con l’obbligo di tre tentativi di vendita all’anno. La riforma delle procedure concorsuali incoraggia soluzioni alternative alla liquidazione. Le nuove direttive e riforme potrebbero influenzare ulteriormente il mercato delle aste immobiliari. “Le crescenti iniziative di saldo e stralcio e di vivacizzazione delle aste contribuiscono efficacemente alla riduzione del volume di immobili in asta, favorendo anche lo smaltimento degli NPL, il cui accumularsi, a sua volta, influisce sull’andamento del mercato immobiliare coattivo – commenta Massimiliano Morana amministratore delegato NPLs RE_Solutions. – Stante la stretta correlazione tra NPL e aste, per stimare la futura tendenza del “judicial market” è fondamentale osservare se, e in qual misura, aumenteranno i crediti deteriorati. Nella valutazione sarà però essenziale considerare gli effetti delle recenti riforme, sia in tema di procedure concorsuali (nuovo codice della crisi e dell’insolvenza) sia di esecuzioni immobiliari (riforma Cartabia), che si prefiggono gli obiettivi di favorire interventi tempestivi finalizzati a evitare la crisi e di disincentivare il ricorso alle aste, come testimonia l’introduzione della possibilità di “vendita diretta” da parte del debitore”.