Le medie imprese dell’Emilia-Romagna esprimono un fatturato pari al 13,7% di quelle censite su base nazionale. E’ quanto emerge dal focus sulla Regione contenuto nel XII edizione dello studio congiunto di Area Studi Mediobanca (nella foto, l’a. d. Alberto Nagel), Unioncamere e Centro Studi Guglielmo Tagliacarne. Il numero di imprese attive nel settore meccanico si avvicina alla metà del totale regionale: 221 aziende che costituiscono il 46% delle aziende prese in esame, superiore al 41% calcolato per l’intero Paese e che vantano un fatturato superiore (40 milioni in media, oltre 2 in più rispetto alla media di tutte le regioni). Seguono con il 16% ciascuna le industrie dei beni per la persona e per la casa e dell’alimentare. Quest’ultimo settore ha in Emilia-Romagna un fatturato tendenzialmente superiore (72 milioni di euro la media regionale, contro i 65 milioni del dato Italia) e una produzione meno orientata all’export (21,5% del fatturato, inferiore al 25,3% nazionale). Ristretta la presenza delle aziende metallurgiche: il settore è rappresentato dal 3% delle medie imprese emiliano-romagnole, inferiore al 5% nazionale, con un fatturato medio di 62 milioni di euro, inferiore di 12 milioni rispetto al dato calcolato per l’industria su base nazionale e una forza lavoro significativamente meno ampia (100 dipendenti contro 121).