Obbligo di accettazione dei pagamenti con Pos per sigarette e marche da bollo. Ieri, il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Roberto Alesse, ha revocato l’esenzione dall’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per i tabaccai relativamente alle transazioni su prodotti di monopolio. Un’esenzione che era stata garantita il 25 ottobre 2022 dal precedente direttore, Marcello Minenna, attraverso la determinazione direttoriale prot. n. 487172/RU.
La precedente giustificazione per l’esenzione dei tabaccai faceva riferimento alle commissioni già esigue percepite dai tabaccai, le quali venivano ulteriormente erose dalle commissioni sui pagamenti elettronici. “L’aggio percepito dal rivenditore in relazione ai prodotti (…) verrebbe parzialmente eroso dalle commissioni bancarie connesse all’utilizzo dei pagamenti elettronici”. Inoltre, si faceva riferimento al fatto che nel settore dei tabacchi lavorati “esiste un efficace sistema di tracciabilità e controllo che garantisce l’origine legale dei prodotti e la verifica dell’adempimento degli obblighi fiscali a carico del rivenditore per i prodotti di monopolio”. Ma da ieri il cambio di rotta, giustificato dalle soluzioni economiche offerte dalle banche, “sul mercato sono disponibili varie offerte di servizi Pos, tra cui tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i pagamenti inferiori a 10 euro”. Pertanto, “tali soluzioni contrattuali permettono di superare le criticità precedentemente sollevate dagli operatori e, di fatto, rendono meno rilevante la specificità rispetto ad altri operatori e/o ad altri prodotti, che era alla base dell’adozione del provvedimento direttoriale citato”. L’obbligo per tutti gli esercenti di accettare i pagamenti con carta di credito e bancomat era entrato in vigore il 30 giugno 2022 ed era stato introdotto dal governo Draghi per favorire i pagamenti tracciabili anche per importi di piccola entità. La decisione era stata presa per adempiere agli impegni presi con Bruxelles nell’ambito delle riforme previste dal Pnrr. È prevista una multa per coloro che rifiutano il pagamento in contanti: una sanzione fissa di 30 euro, più il 4% del valore della transazione. Un’obbligo che era stato immediatamente preso di mira dal governo Meloni, la prima bozza della Legge di Stabilità, infatti, prevedeva di alzare il limite minimo di obbligo di accettazione a trenta euro e poi a sessanta euro.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi