Migliora la figura dello psicologo nell’immaginario collettivo. Sempre più italiani vi si rivolgono e lo considerano uno strumento utile per la propria salute e benessere. È quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli per il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi e presentata questa mattina a Roma, in occasione dell’avvio degli ‘Stati generali della professione psicologica’, organizzati dal Cnop con il patrocinio del ministero della Salute. Condotta nella prima metà di giugno attraverso 1.007 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su, l’indagine evidenzia come, rispetto a dieci anni fa, l’immagine dello psicologo nella società sia migliorata per il 43 per cento degli intervistati. Nel dettaglio, il 23 per cento dichiarano di essersi rivolti a uno psicologo o psicoterapeuta, con un +6 per cento rispetto ad aprile 2023. Gran parte di loro sono donne e giovani: il 27 per cento del campione che ha risposto affermativamente è femminile e di età compresa tra 18 e 34 anni. Ancora, il 23 per cento degli intervistati dichiara che si rivolgerebbe a un esperto se avesse problemi di tipo psicologico e, anche in questo caso, si registra un +6 per cento rispetto a due mesi fa. Più della metà delle risposte affermative (55 per cento) provengono da over 54. Oltre il 90 per cento degli intervistati dichiara poi di ritenere utile l’introduzione degli psicologi negli ospedali, nelle scuole e nei servizi sociali. Inoltre, l’80 per cento del campione ritiene che il ricorso allo psicologo sia di aiuto per superare periodi particolari di stress e disagio. “Sono i giovani gli ambasciatori di un nuovo modo di vivere la psicologia – ha spiegato il presidente esecutivo dell’Istituto Piepoli Livio Gigliuto – nel corso degli ultimi dieci anni immagine degli psicologi è nettamente migliorata. Così la pensa più della metà dei cittadini italiani, ma soprattutto i più giovani, che attribuiscono allo psicologo sempre più una funzione di sviluppo delle capacità personali. Proprio per questo, una larghissima maggioranza della popolazione vorrebbe lo psicologo a scuola e negli ospedali, ma anche nei luoghi dello sport e del lavoro. Rispetto alla rilevazione svolta in aprile, cresce la quota di quanti hanno fatto ricorso allo psicologo e di quanti, di fronte a un problema psicologico, lo affronterebbero proprio facendo ricorso a un professionista. Si conferma il ruolo determinante, per convincere gli ‘indecisi’, del bonus psicologico, la cui notorietà è cresciuta del 18 per cento in un anno. Più di un italiano su due ritiene che il bonus psicologico potrebbe spingerlo a rivolgersi a un esperto qualora ne avesse bisogno”.