L’esposizione a sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino, come i bifenili policlorurati (PCB), potrebbero aumentare il rischio di disturbi cognitivi nelle generazioni future. E’ quanto emerso da uno studio condotto dall’Università del Texas e presentato in occasione del meeting annuale della Endocrine Society a Chicago, Illinois. I PCB possono imitare l’effetto degli estrogeni sul corpo, contribuendo a una varietà di problemi neuroendocrini, metabolici e riproduttivi. “Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino presenti nel nostro cibo, aria, acqua e prodotti personali possono causare disturbi cognitivo-comportamentali come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o obesità nelle generazioni future”, sottolinea Emily N. Hilz, ricercatrice dell’Università del Texas. Per dimostralo i ricercatori hanno somministrato a un gruppo di ratti femmine gravide una miscela di PCB, scoprendo che l’impatto di queste sostanze si tramanda per almeno due generazioni. “I nostri risultati suggeriscono che la regolamentazione degli EDC nei prodotti industriali e di consumo potrebbe ridurre la prevalenza di alcuni disturbi cognitivi o comportamentali in futuro”, conclude Hilz.