I cittadini svizzeri hanno approvato con il 59,1% dei voti favorevoli una legge che impone al paese di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La legge prevede una riduzione graduale del consumo di petrolio e gas senza vietarli, mentre si promuove l’uso di energie rinnovabili come l’energia solare e idroelettrica. La Svizzera si impegnerà anche a sostenere sistemi di riscaldamento più ecologici, come le pompe di calore. Inoltre, è stata approvata una tassa minima del 15% per le grandi aziende internazionali, con l’obiettivo di garantire una maggiore equità fiscale. Questa misura dovrebbe generare un gettito di circa 1-2,5 miliardi di franchi svizzeri nel primo anno.
Nel frattempo, sono state prorogate alcune misure previste dalla legge sul Covid-19 fino a fine giugno 2024. Queste misure consentiranno alle autorità di intervenire rapidamente per proteggere le persone a rischio e il sistema sanitario in caso di necessità. Sarà possibile importare e utilizzare farmaci che preven- gono gravi decorrenze della malattia, anche se non ancora approvati in Svizzera. La Confederazione manterrà anche la possibilità di rilasciare un certificato Covid-19, se richiesto per i viaggi all’estero, e potrà imporre ai datori di lavoro di proteggere le persone a rischio, ad esempio consentendo loro di lavorare da casa.
È importante sottolineare che la legge sulla neutralità climatica è stata approvata nonostante l’opposizione del maggior partito svizzero, l’Udc. Il progetto di legge mira a una riduzione progressiva del consumo di combustibili fossili e all’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, senza introdurre divieti o nuove tasse. Il WWF ha espresso soddisfazione per l’approvazione di questa legge, definendola un mandato per il futuro.
Infine, la Svizzera si è allineata alla riforma concordata dall’OCSE e dal G20 che impone una tassa minima del 15% per le grandi aziende internazionali. La modifica costituzionale necessaria per attuare questa riforma è stata approvata e il governo svizzero potrà introdurre l’imposta integrativa già nel 2024. Questa riforma fiscale coinvolge direttamente solo alcune centinaia di gruppi di imprese svizzere e alcune migliaia di gruppi di imprese straniere.