Il Piano industriale al 2026 del Gruppo Hera è stato presentato dal Presidente Esecutivo Cristian Fabbri e dall’Amministratore Delegato Orazio Iacono (nella foto) ai Sindaci dei comuni modenesi, al Tavolo Comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e alle Commissioni Consiliari.
Il documento strategico ribadisce l’impegno della multiutility per continuare a creare valore per tutti i propri stakeholder, a partire dai territori e le comunità servite, come dimostrato anche dall’importante volume di investimenti, in forte crescita rispetto alla precedente pianificazione.
Degli oltre 4,1 miliardi di euro di investimenti previsti complessivamente in arco Piano, circa 2,5 miliardi (pari al 60% del totale) sono destinati all’Emilia-Romagna e, in particolare, oltre 520 milioni al territorio modenese.
Nel periodo 2022-2026, il Gruppo Hera stima una ricaduta in termini di valore economico distribuito agli stakeholder pari a oltre 10 miliardi di euro: solo nel 2022 è stato distribuito un valore aggiunto pari a 1,8 miliardi, di cui oltre 145 milioni nel territorio della provincia di Modena.
La crescente creazione di valore per gli stakeholder si riverbera anche nella politica dei dividendi, a vantaggio soprattutto dei Comuni soci: il 21 giugno prossimo, sarà distribuito un dividendo per azione pari a 12,5 centesimi (a fronte dei 12 cent/azione dell’anno scorso). Secondo quando previsto dal Piano industriale il dividendo continuerà a crescere fino a toccare i 15 centesimi per azione nel 2026.
Dal 2005 il Gruppo Hera ha investito oltre 840 milioni di euro nella sola area di Modena. Considerando anche i circa 100 milioni investiti nel 2022 e gli oltre 130 milioni pianificati per l’anno in corso, gli investimenti diretti complessivi entro il 2026 saranno pari a 521 milioni (in crescita del 20% rispetto al piano industriale precedente), che includono circa 50 milioni di finanziamenti del PNRR ottenuti direttamente, in partnership o attraverso gli enti d’ambito. In particolare, circa 240 milioni di investimenti saranno destinati all’area energy (quasi 150 milioni all’energia elettrica, oltre 70 milioni alle reti gas e teleriscaldamento, 21 milioni alla produzione di idrogeno), quasi 140 milioni al ciclo idrico integrato e altrettanti all’area ambiente.
L’obiettivo è potenziare tutti i servizi gestiti, raggiungere sempre maggiori livelli di efficienza, aumentare la resilienza e la digitalizzazione delle infrastrutture del Gruppo, affiancando le comunità servite nella transizione ecologica, anche grazie ai fondi del PNRR.
A livello di Gruppo, Hera investirà circa 2,2 miliardi per l’estensione, l’ammodernamento e l’evoluzione delle reti, per garantire una sempre maggiore resilienza agli effetti esogeni (climatici e non solo), grazie ai numerosi progetti di digitalizzazione e automazione, che renderanno l’intervento sui sistemi gestiti più tempestivo. Circa la metà di queste risorse sarà destinato al ciclo idrico integrato, mentre un’altra fetta importante pari al 42% sarà investita nella distribuzione gas ed energia elettrica.
In questa direzione, ad esempio, va la realizzazione di quattro nuove cabine primarie, a Modena Baldaccini, nella zona ovest di Modena (Cittanova), a San Donino-Ponte Guerro e a Savignano, che estenderanno la potenzialità delle reti elettriche locali per ridurre le interruzioni di servizio da eventi meteo estremi. Tra gli interventi per una transizione smart, rientra poi la sostituzione massiva dei contatori elettrici con device di seconda generazione (2G), che consentiranno una misurazione più puntuale dei consumi e un’offerta più personalizzata alle esigenze dei clienti, e la diffusione di smart meter gas NexMeter, brevettati dalla multiutility e dotati di funzioni di sicurezza avanzate in caso di fughe o terremoti, e di tecnologie all’avanguardia anche in termini di riduzione delle dispersioni di gas in atmosfera. Nel ciclo idrico, inoltre, Hera ha pianificato interventi di rinnovo delle reti e degli allacciamenti, per ridurre le perdite idriche, e la realizzazione di nuovi impianti di depurazione e l’adeguamento di quelli già esistenti.
Il Piano conferma l’impegno e il contributo alla transizione energetica, anche con iniziative volte allo sviluppo di fonti rinnovabili. In particolare, entro il 2026 presso la discarica esaurita di via Caruso, a Modena, sorgerà, senza ulteriore consumo di suolo utile, un polo per la produzione di idrogeno verde grazie al progetto congiunto di Hera e Snam, ribattezzato IdrogeMO. Utilizzando l’energia elettrica fornita da un campo fotovoltaico di 6 MW di potenza, arriverà a produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno l’anno destinato al trasporto pubblico locale e al comparto industriale per la decarbonizzazione dei propri processi. Complessivamente, l’investimento previsto ammonta a 20,8 milioni di euro.
Nel 2026 Hera prevede di raggiungere i 4 milioni di clienti energy – ben bilanciati tra energia elettrica e gas – e di affiancarli ulteriormente nel percorso verso la transizione energetica e l’elettrificazione dei consumi con un potenziamento e arricchimento delle offerte a valore aggiunto, con soluzioni per la riduzione dei consumi e nuove proposte integrate per tutelare l’ambiente, come il fotovoltaico. Un’attenzione alla sostenibilità confermata dal fatto che già oggi a tutti i clienti retail vengono proposte forniture con energia al 100% da fonti rinnovabili.
Il Gruppo Hera ormai da anni orienta le sue attività in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economia circolare. In questo senso, riveste un ruolo centrale la controllata Aliplast, primaria realtà nel riciclo della plastica, che realizzerà proprio a Modena, grazie a una partnership con NextChem del Gruppo Maire Tecnimont, un impianto innovativo per la produzione di polimeri riciclati di alta qualità ed entrerà così nel segmento delle plastiche rigide. Sarà così favorita la sostenibilità di alcuni settori, come l’informatica e l’elettronica di consumo, che fino ad oggi usano prevalentemente plastiche vergini per i loro prodotti. Il nuovo impianto, la cui realizzazione richiederà investimenti complessivi per quasi 50 milioni di euro, sarà assolutamente all’avanguardia a livello europeo, sia dal punto di vista tecnologico sia per la rilevanza strategica dei materiali coinvolti, tanto da avere ricevuto un finanziamento dal PNRR che sfiora gli 8 milioni.
Inoltre, Hera prevede in arco Piano di incrementare la produzione di biometano, toccando quota circa 12 milioni di metri cubi all’anno nel 2026, a vantaggio della mobilità sostenibile. Oltre all’impianto a Sant’Agata Bolognese, fondamentale sarà, infatti, il contributo del nuovo impianto di Spilamberto (MO), avviato a inizio anno dalla newco Biorg, nata dalla partnership tra Hera e il Gruppo Cremonini: grazie a un investimento di 28 milioni di euro è stato riconvertito un vecchio biodigestore in un impianto all’avanguardia per trasformare i rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost. Con 3,7 milioni di metri cubi di biometano e 18 mila tonnellate di compost prodotti all’anno, l’impianto fornirà un importante contributo alla transizione energetica e all’economia circolare del territorio.
Sempre nell’area ambiente, la recente partnership del Gruppo Hera con A.C.R. di Reggiani Albertino S.p.A.®, con sede a Mirandola (Mo), ha portato alla nascita del maggiore operatore italiano nel settore delle bonifiche ambientali e nel global service dei rifiuti industriali, con una copertura capillare in tutto il Paese. Le sinergie attese porteranno benefici concreti per i clienti business e genereranno ricadute positive anche per i territori.
Proseguiranno, infine, gli interventi per supportare sempre più i cittadini nella corretta gestione dei propri rifiuti, favorire il riuso e la rigenerazione della materia, con l’obiettivo di aumentare quantità e qualità della raccolta differenziata. Prevista la realizzazione di cinque nuove stazioni ecologiche (a Modena, Montese, Palagano, Polinago e Savignano sul Panaro), mentre 6 strutture saranno rinnovate (due a Modena e due a Formigine, oltre a quelle di Pievepelago e Castelvetro).