“Le pressioni sui prezzi restano intense” e “vi sono ancora significativi rischi al rialzo per le prospettive di inflazione”: lo afferma la Bce nel nuovo bollettino economico, sottolineando come gli ultimi dati siano in linea con la valutazione a medio termine di marzo scorso.
“L’inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi rimangano intense”, spiega il bollettino.
Allo stesso tempo i rialzi “si stanno trasmettendo con vigore” alle condizioni di finanziamento, “mentre il ritardo e l’intensità della trasmissione all’economia reale restano incerti”.
Per quanto riguarda la crescita, il Pil dell’area dell’euro nel primo trimestre dell’anno è salito dello 0,1%, dopo aver ristagnato alla fine del 2022, e “i dati che finora sono stati resi disponibili segnalano per il secondo trimestre del 2023 la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata”. Gli economisti segnalano anche che gli investimenti delle imprese dovrebbero essere tornati a crescere agli inizi del 2023, dopo una contrazione nel quarto trimestre del 2022, e il mercato del lavoro resta robusto.
La Bce segnala anche il calo record della domanda di prestiti: da parte delle imprese è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda da parte delle famiglie è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003.
ANSA