Migliorano le stime di crescita del Pil e del livello di occupazione in Lombardia nel 2023. Si prevede, infatti, una crescita del +0,8% del Pil del territorio, con una revisione al rialzo rispetto al +0,6% stimato tre mesi fa. Anche per l’anno in corso la performance della Lombardia è attesa, dunque, superiore a quella italiana (+0,7% secondo Prometeia). Crescono, inoltre, le previsioni sull’occupazione: +1,2% in Lombardia nel 2023, dal +0,8% di gennaio. Nell’anno verrà così colmato il divario con il pre-Covid: +0,6% gli occupati in regione rispetto al 2019 (meno che nella media italiana, al +0,9%). Sono le principali evidenze del Booklet economia, a cura del Centro Studi di Assolombarda. “Questo risultato conferma la tenuta e la vivacità economica che avevamo più volte segnalato nei primi mesi dell’anno con riferimento alle imprese lombarde – ha dichiarato Alessandro Spada, nella foto, presidente di Assolombarda – Nonostante un contesto mondiale in decelerazione, la rinnovata competitività e la storica flessibilità hanno permesso alle nostre aziende di conseguire risultati positivi e di trovare nuovi spazi di mercato. Tuttavia, esistono elementi critici da monitorare. Uno su tutti l’inflazione, che ci auguriamo possa decrescere nel corso dell’anno. Ma a preoccupare è anche la difficoltà nel trovare figure professionali adeguate sul mercato del lavoro, un problema che riguarda il 45,6% delle assunzioni programmate. Siamo di fronte – ha aggiunto – a una vera e propria emergenza competenze che rischia di diventare insostenibile per le sfide competitive a cui siamo chiamati. In questo scenario, gli ITS sono in assoluta controtendenza, con un tasso di occupazione dei loro diplomati all’80% a livello nazionale, con punte di eccellenza in alcuni settori del nostro territorio, quali la meccatronica e l’ICT. Occorre dunque procedere al più presto con l’implementazione della Riforma degli ITS e con il completamento dell’iter di attribuzione delle risorse residue previste dal PNRR (700 milioni), valorizzando il ruolo di programmazione sul territorio delle regioni”, ha concluso.
Il quadro economico più favorevole trova conferma negli ultimi dati diffusi dalla Commissione Europea, che ha rivisto al rialzo le stime del PIL italiano, così come nelle indicazioni raccolte a inizio maggio da Assolombarda con la ‘flash survey sul sentiment delle imprese’. Infatti, secondo il Centro Studi dell’Associazione, cresce a 37% la quota delle aziende che prevedono un 2023 più positivo per l’economia regionale rispetto allo scorso anno (era il 28% nella rilevazione di fine gennaio), mentre scende al 31% la percentuale di chi prefigura una diminuzione rispetto ai ritmi del 2022 (dal 36% precedente). Uno degli elementi che contribuisce al miglioramento del quadro complessivo è l’attenuarsi delle pressioni sui prezzi: la maggior parte delle imprese rispondenti ritiene che l’inflazione abbia già toccato il punto di massimo negli scorsi mesi e, quindi, che nel corso del 2023 ci sarà una flessione (52%) o stabilità (31%). La discesa dell’inflazione si sta rivelando, comunque, più lenta rispetto alle attese: a gennaio era il 73% la quota di imprese che prefigurava un trend discendente per tutto il 2023 (va tuttavia considerato che allora l’inflazione mensile era al 10%, ad aprile pari all’8,3%). Infine, resta positivo, ma più cauto, il sentiment riguardante il futuro andamento dei prezzi dell’energia: il 44% attende ulteriori riduzioni nel corso dell’anno dai 42€/MWh di aprile e secondo il 31% rimarrà stabile, mentre per il 18% l’energia subirà nuovi aumenti.