Monumenti imbrattati in segno di protesta dagli attivisti in lotta per gli effetti dei cambiamenti climatici? La maggior parte del campione (72,6%) disapprova i recenti episodi verificatisi su scala italiana ed europea- dalla National Gallery di Londra al Mauritshuis Museum dell’Aja, dal Museo del Prado di Madrid fino a Palazzo Vecchio a Firenze – ritenendoli un mezzo totalmente inaccettabile (58,2%) ed inefficace (55,4%) a portare avanti le istanze.
Un dato in linea con quanto emerge anche dall’analisi del cluster “giovani” (under 35), il cui 67% del campione non ritiene tali azioni accettabili e il 72% non le reputa efficaci. Dal sondaggio promosso dalla Fondazione scuola dei beni e delle attività culturali, presentato a Bologna nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile, emerge inoltre quanto tali episodi evidenzino la necessità di trovare spazi di confronto e di azione e di aprire dialoghi costruttivi su una tematica così urgente.Nell’ambito dell’incontro, la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha presentato i principali risultati del sondaggio “Cultura, patrimonio culturale e cambiamento climatico”, diffuso dal 5 aprile al 2 maggio 2023 attraverso i propri canali di comunicazione, raccogliendo 545 risposte. Se da una parte è emerso che la sensibilizzazione sul tema sia un obiettivo sostanzialmente raggiunto in modo trasversale su tutto il campione (il 98,2% è consapevole dell’impatto negativo che il cambiamento climatico può avere sul patrimonio culturale) dall’altra la ricerca ci indica che le istituzioni nazionali e sovranazionali (il cui contributo alla lotta al cambiamento climatico è centrale rispettivamente per l’ 87,3% e il 70,1 % del campione), oltre alle funzioni di tipo regolatorio e di controllo, possono giocare un ruolo fondamentale anche sul fronte di un’informazione più approfondita sul tema. Il 26,2 % del campione non è ancora a conoscenza della recente modifica dell’art. 9 della Costituzione che introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi alla già presente tutela del paesaggio e del patrimonio culturale.