Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha ridotto le previsioni di crescita del PIL di Israele per il 2023 al 2,5% dal 2,9% della sua previsione più recente del marzo 2023. Israele ha registrato una crescita del PIL del 6,5% nel 2022. Lo scrive Globes.
Il FMI ha scritto che la revisione giudiziaria è una delle ragioni del taglio delle previsioni di crescita.
Il rapporto afferma: “La continua incertezza intorno alla riforma giudiziaria presenta un notevole rischio al ribasso per la crescita. In assenza dell’emergere di una soluzione duratura e politicamente sostenibile, la continua incertezza potrebbe aumentare significativamente il prezzo del rischio nell’economia, inasprendo le condizioni finanziarie e ostacolando gli investimenti e consumi, con potenziali ricadute sulla crescita, anche nel più lungo periodo”.Il rapporto – scrive Globes – ha sottolineato nelle sue raccomandazioni: “Per ridurre in modo permanente l’incertezza sulla riforma giudiziaria è necessaria una soluzione politicamente sostenibile che sia chiaramente comunicata e ben compresa sia a livello nazionale che all’estero”. Il rapporto è stato scritto da una delegazione del FMI che ha concluso la sua visita in Israele questa settimana e la versione preliminare è stata presentata oggi al Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e al Governatore della Banca d’Israele Amir Yaron.
Il rapporto del FMI ha una grande influenza all’estero, dove viene spesso citato dagli investitori stranieri che controllano la situazione in Israele e cercano dati e opinioni obiettivi e neutrali da organizzazioni come il FMI e l’OCSE.
Anche il ministero delle Finanze israeliano utilizza il rapporto del FMI e il bilancio 2023 fa riferimento alle previsioni del FMI sulla crescita e sul deficit fiscale.
Il FMI esamina anche elementi rilevanti a lungo termine per lo sviluppo economico di Israele, ma contrariamente alle agenzie di rating, il FMI è meno preoccupato per la capacità di Israele di ripagare il debito, ricorda il giornale finanziario.