Crediti d’imposta alle start up innovative fino al 20% della spesa in ricerca & sviluppo finalizzata alla sostenibilità e al risparmio energetico. A cui si aggiungono le garanzie a titolo gratuito che potranno essere concesse alle imprese agricole e della pesca fino a copertura del 100% dei finanziamenti accordati dalle banche per produrre energie rinnovabili. Sono queste le misure che consentono al governo di allargare il ventaglio degli strumenti messi in campo per continuare a perseguire gli obiettivi della riduzione dei consumi energetici e della sostenibilità ambientale. È quanto si legge nel testo degli emendamenti approvati dalla Camera durante i lavori parlamentari per la conversione in legge del «decreto Bollette» (dl n. 34/2023 «Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali»). Riguardo alle condizioni di accesso alle agevolazioni, per il riconoscimento del credito d’imposta le start up innovative devono essere state costituite dopo il 2019 e i finanziamenti accordati alle imprese agricole e della pesca (su cui richiedere le garanzie Ismea) devono avere una durata di 8 anni.
Start up innovative. Alle start up innovative costituite a partire dal 1° gennaio 2020 ed operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità, è riconosciuto, nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023, un contributo sotto forma di credito d’imposta fino ad un importo massimo di 200.000 euro in misura non superiore al 20% della spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo. Gli investimenti devono essere volti alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Il bonus non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile dell’Irap e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir. Al credito d’imposta non si applicano i limiti di cui all’art. 1, comma 53, della legge 244/2007 e all’art. 34 della legge 388/2000. Il contributo è riconosciuto nel rispetto delle condizioni e dei limiti del regime de minimis.
Le disposizioni applicative necessarie, anche al fine del rispetto del limite di spesa autorizzato, nonché le modalità di verifica e controllo dell’effettività delle spese sostenute, le cause di decadenza e revoca del beneficio e le modalità di restituzione del credito d’imposta fruito indebitamente, verranno adottate con decreto del Ministro delle imprese e del Made in Italy di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Imprese agricole e della pesca. Secondo quanto previsto da uno degli emendamenti approvati, sono ammissibili alla garanzia diretta rilasciata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), a titolo gratuito e con copertura fino al 100% del valore del finanziamento, comunque nel limite di euro 250.000, i nuovi finanziamenti concessi dalle banche (e dagli intermediari finanziari di cui all’art. 106 del d,lgs. 385/1993, nonché dagli altri soggetti abilitati alla concessione del credito), in favore di micro, piccole e medie imprese agricole e della pesca e destinati alla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, purché tali finanziamenti prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di dodici mesi dall’erogazione e abbiano durata fino a novantasei mesi (8 anni).
La garanzia potrà essere concessa a titolo gratuito e con copertura fino al 100% del valore del finanziamento, comunque nel limite di euro 250.000.
La misura dovrà essere autorizzata dalla Commissione europea ai sensi dell’art. 108 del Tfue.
Bruno Pagamici, ItaliaOggi