Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, nella foto il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio e l’a. d. Frederik Geertman riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2023. L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 45,9 milioni di euro, registrando una significativa crescita del 31,4% rispetto ai 34,9 milioni di euro del primo trimestre 2022. Questo risultato positivo riflette l’efficacia delle strategie e delle operazioni messe in atto dalla banca durante il periodo considerato.
Uno dei fattori che ha contribuito a tale performance è il margine di intermediazione, che ha registrato un aumento del 7,7%, passando da 163,3 milioni di euro del primo trimestre 2022 a 175,8 milioni di euro nel primo trimestre 2023. Questo incremento è stato favorito dalla positiva correlazione del Settore Commercial & Corporate Banking con l’andamento al rialzo dei tassi di interesse. I ricavi generati dal Settore Npl sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, evidenziando la solidità della raccolta stragiudiziale nonostante l’aumento dell’inflazione.
I costi operativi ammontano a 91,1 milioni di euro, registrando un aumento del 3,7% rispetto ai 87,8 milioni di euro del primo trimestre 2022. Tale incremento è principalmente dovuto alle spese del personale, che ammontano a 39,7 milioni di euro rispetto ai 36,6 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, e alle altre spese amministrative, che raggiungono i 53,8 milioni di euro rispetto ai 53,6 milioni di euro del primo trimestre 2022. Nonostante la moderata crescita dei costi, è importante sottolineare che essa riflette la capacità della banca di compensare l’inflazione attraverso un attento controllo delle spese e il continuo miglioramento dell’efficienza operativa.
Il costo del credito è pari a 10 milioni di euro, includendo ulteriori 5 milioni di euro di accantonamenti prudenziali sui crediti in bonis, al fine di mitigare i potenziali rischi legati al contesto macroeconomico.
La posizione di liquidità di Banca Ifis, al 31 marzo 2023, si attesta a oltre 1,4 miliardi di euro, con riserve e attivi liberi finanziabili presso la BCE, il cui Liquidity Coverage Ratio (LCR) supera l’800%. Questa solida posizione di liquidità testimonia la capacità della banca di far fronte alle necessità operative e di sostenere la crescita futura.
“Il primo trimestre 2023 ha confermato l’ulteriore accelerazione della redditività di Banca Ifis, guidata dall’andamento favorevole dei ricavi e dal basso costo del credito. La strategia individuata nel Piano Industriale 2022-2024 e focalizzata sulla valorizzazione del nostro modello di business ci ha portato a rafforzare ulteriormente il rapporto tra rischio e rendimento anche in relazione all’attuale fase di incertezza del contesto macroeconomico globale. Il nostro portafoglio è prevalentemente composto da attivi a breve scadenza, crediti di qualità, in larga misura garantiti, e depositi diversificati sia per scadenza che per canale di raccolta: per questi motivi guardiamo con positività al prosieguo dell’anno in corso nel quale puntiamo con decisione a raggiungere i target di utili, già rivisti al rialzo rispetto agli obiettivi annunciati nel Piano Industriale. Vogliamo posizionarci sempre più come il punto di riferimento per le piccole e medie imprese italiane, accompagnandole nelle sfide che il mercato pone loro davanti. Il tutto rafforzando ulteriormente la nostra già elevata capacità di remunerare gli azionisti che già nel 2022 ci ha portato ad essere la prima Banca in Italia per dividend-yield”, dichiara Frederik Geertman, nella foto, Amministratore Delegato di Banca Ifis