La società di consulenza britannica Oxford Insights ha pubblicato la sua classifica 2022 dei Paesi africani meglio preparati per l’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale (Ai) nel settore pubblico. Mauritius è in testa alla classifica africana con un punteggio di 53,38 punti su 100, che colloca il Paese al 57° posto nel mondo, mentre l’Egitto (65° al mondo) è al secondo posto nel continente, seguito da Sudafrica, Tunisia, Marocco, Kenya, Rwanda, Seychelles e Nigeria. Da segnalare che nessun Paese africano ottiene un punteggio superiore o uguale a 50 su 100 nel pilastro “Settore tecnologico”, che include criteri quali il numero di società tecnologiche in rapida crescita, la spesa pubblica in software, il numero di laureati in ingegneria e matematica, e il livello delle competenze digitali. All’altra estremità dell’elenco, Ciad (172° posto al mondo), Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, occupano gli ultimi posti della classifica continentale, ossia dal 47° al 52° e ultimo posto. Dal punto di vista regionale, il punteggio medio dell’Africa subsahariana, di 29,38 punti, risulta molto inferiore a quello del Nord Africa, di 38,59 punti. Tuttavia, entrambe le regioni sono al di sotto del punteggio medio globale di 44,61 punti. Il rapporto di Oxford Insights mostra anche che i Paesi ad alto reddito con forti strategie e investimenti di intelligenza artificiale hanno conquistato i primi dieci posti nelle classifiche globali. Gli Stati Uniti guidano la classifica con un punteggio di 85,72 punti, seguiti da Singapore, Regno Unito, Finlandia, Canada, Corea del Sud, Francia, Australia, Giappone e Paesi Bassi.