Dopo anni di annunci, Roma Capitale presenta ‘Atlante’, il nuovo sistema dedicato al Censimento del Patrimonio. Il progetto è stato presentato in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi alla presenza dei diversi partner coinvolti, che continueranno a essere, insieme all’Amministrazione, protagonisti del suo sviluppo.
Il lavoro svolto dal Campidoglio è partito nel 2022, con lo studio di fattibilità realizzato dalla fondazione Ifel – Anci. Ambiziosi gli obiettivi del progetto: innanzitutto, sostituire i tre sistemi attualmente usati dall’Amministrazione (Sipic, GeoRoma e ReFto) con un unico applicativo patrimoniale, inventariale e gestionale, accessibile a tutti, interoperabile e in grado di fornire dati certificati. Il nuovo sistema si baserà su ReFtRee, software più utilizzato in Italia con oltre 2 milioni di immobili gestiti. Sarà un vero e proprio cambio di logica: dalla semplice erogazione di informazioni a una piattaforma in cui tutti (Dipartimenti Capitolini, Municipi, società partecipate, associazioni, cittadini e tutti gli altri soggetti interni ed esterni interessati) si scambiano dati attraverso i loro diversi ruoli di accesso al sistema, collaborando, così, al suo continuo aggiornamento. Proprio nell’ottica di una maggiore efficienza e di una più attiva partecipazione, dall’inizio del progetto il Dipartimento Patrimonio ha garantito più di 450 accessi a Sipic, rispetto ai 40 del 2022, e 24mila accessi interni a Mpic – la mappa del Patrimonio immobiliare comunale – a fronte dei poco più di 700 dello scorso anno. Ciò ha permesso, in particolare alle strutture territoriali di prossimità come i Municipi, di avere una maggiore conoscenza del Patrimonio e dei propri beni, consentendo quindi una migliore gestione e la loro valorizzazione. Da febbraio 2023, un team di 57 risorse del Campidoglio e dei partner coinvolti (Almaviva, Ideare, Kpmg, Maggioli, Medilife, Nolan Norton) ha inventariato in poco più di tre mesi 732 atti e 839 beni, quasi quanto in tutto il 2022. Al momento sono censiti 70mila e l’amministrazione ne stima circa 100mila, con un disallineamento di circa il 30 per cento. Numeri che riguardano edifici (70mila), strade ed aree urbane (18mila), aree verdi ed edificabili (10/12 mila). Per esempio, all’interno del database 540 scuole sono senza riferimenti catastali sulle circa 1.500 censite. Il progetto si articolerà in quattro fasi: passare dai sistemi attuali a un sistema unico che garantisca efficienza interoperabilità e trasparenza, avere una banca dati pulita, aggiornata, completa, facilmente consultabile che fornisca dati asseverati, progettare e sviluppare diversi servizi per l’utenza interna/esterna e, infine, la collaborazione con le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, si individueranno le migliori procedure che riguardano i rilievi, in base alla tipologia degli immobili e al loro uso da parte dell’Amministrazione, nel segno dei criteri di trasparenza, efficacia ed economicità. “Si tratta di un lavoro ciclopico. Quello che sfugge al nostro censimento poi sfugge a politiche di cura, alle politiche sociali, alla valorizzazione del patrimonio”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri partecipando alla conferenza stampa di presentazione del Progetto Atlante. “Con il nuovo sistema digitale Atlante, Roma compie un salto di qualità decisivo nelle attività di censimento del proprio Patrimonio. Sarà possibile garantire una banca dati aggiornata, interoperabile e facilmente consultabile, per facilitare sempre più la valorizzazione dei beni Capitolini. C’è un altro aspetto importante: ‘portare alla luce’ beni mai censiti fa sì che il loro valore possa essere incluso nel Bilancio, aumentando i nostri margini di spesa – ha aggiunto il sindaco – ringrazio quindi l’assessore Zevi e tutti i partner coinvolti in questo progetto fondamentale per la nostra città. Roma sta finalmente mettendo ordine nel suo patrimonio, sprigionando un grande potenziale finora inespresso”.“Ci si chiede spesso per quale motivo Roma Capitale non conosca il proprio Patrimonio. In passato, per diversi motivi, non è stato possibile raggiungere questo risultato ambizioso e importante. Per porre fine a questa situazione che si trascina da troppo tempo, abbiamo deciso di compiere una piccola rivoluzione, che ci aiuterà a mettere sempre di più il Patrimonio al servizio delle romane e dei romani, che per poterlo utilizzare devono innanzitutto conoscerlo. Grazie all’impegno voluto dal sindaco Roberto Gualtieri e alle ingenti risorse stanziate in bilancio (5 milioni), abbiamo ora a disposizione strumenti innovativi e le giuste professionalità per riuscire a realizzare il primo censimento interamente digitale del Patrimonio di Roma Capitale”, ha dichiarato l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi.
La fine dei lavori è fissata nel 2025 e segnerà un cambio di logica, passando da un sistema che eroga informazioni a un sistema in cui si aggiungono informazioni, ma prima bisognerà procedere ad una bonifica dei dati già presenti nel sistema e con una massiva digitalizzazione e immissione a sistema degli archivi cartacei. Ci sono circa 5.850 posizioni d’archivio non digitalizzate, per un totale stimati di circa 30mila atti da scansionare, alcuni risalenti al 1600.