La riforma dell’antiriciclaggio Ue è pronta per il passaggio finale. A maggio iniziano i negoziati. In attesa dell’operatività definitiva della maxi autorità europea contro il denaro sporco (Amla), si vedrà il primo regolamento europeo in materia con definizioni comuni direttamente applicabili negli stati membri e una sesta direttiva antiriciclaggio che conterrà le regole per coordinare i poteri delle autorità nazionali. Ieri il Parlamento europeo ha approvato i mandati negoziali per la riforma Ue in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo (Aml/Cft), mentre il Consiglio dell’Ue aveva definito la propria posizione negoziale già a dicembre 2022. Ora il processo di approvazione passerà nel trilogo, in cui parlamento, Consiglio e la Commissione europea troveranno un punto comune.
Il maxi-pacchetto contempla una profonda riforma del sistema antiriciclaggio nell’Unione europea. Il regolamento Amlr prevede disposizioni sulla conduzione della due diligence sui clienti, sulla trasparenza dei titolari effettivi e sull’uso di strumenti anonimi, come le criptovalute, e di nuove entità, come le piattaforme di crowdfunding. Il testo include anche disposizioni sui cosiddetti passaporti e visti d’oro.
La sesta direttiva antiriciclaggio, invece, contiene disposizioni per gli stati membri sulla vigilanza e sulle unità di informazione finanziaria, nonché sull’accesso delle autorità competenti alle informazioni necessarie, ad esempio i registri della titolarità effettiva e i beni conservati nelle zone franche.
Infine, il pacchetto è composto dal regolamento che istituisce l’Autorità europea antiriciclaggio (Amla) con poteri di vigilanza e di indagine per garantire il rispetto dei requisiti contro il denaro sporco.
Punto caldo è quello relativo al futuro accesso alle informazioni del registro dei titolari effettivi. Secondo il Parlamento europeo, tutte le persone con un interesse legittimo, come i giornalisti, i reporter di qualsiasi media, le organizzazioni della società civile, gli istituti di istruzione superiore, devono poter accedere ai registri dei titolari effettivi dei paesi Ue, compresi i registri centrali interconnessi. Il diritto di accesso sarà consentito su richiesta con un autorizzazione valida per almeno due anni e mezzo. Gli stati membri dovranno comunque rinnovare automaticamente l’accesso, ma potranno anche revocarlo o sospenderlo in caso di abusi. Ma i deputati chiedono che siano aggregate le informazioni della titolarità effettiva anche di conti bancari, immobili, yacht, aerei e automobili dal valore superiore a 200 mila euro o beni immagazzinati in zone franche. Una richiesta che segue le difficoltà riscontrate nel congelare i beni degli oligarchi a seguito dell’invasione russa in Ucraina. Tra le divergenze emerse, i deputati nella propria posizione hanno fissato un limite massimo di 7 mila euro per i pagamenti in contanti e un limite massimo di mille euro per i trasferimenti di criptovalori eseguiti senza un fornitore di servizi. Tuttavia, nella posizione finale approvata dal consiglio lo scorso dicembre, era stato deciso un tetto massimo di 10 mila euro. Per quanto riguarda la nuova autorità Amla, questa monitorerà i rischi e le minacce all’interno e all’esterno dell’Ue e supervisionerà direttamente specifici istituti di credito e finanziari, classificandoli in base al loro livello di rischio. Inizialmente, sarà incaricata di supervisionare 40 entità con il più alto profilo di rischio residuo e presenti in almeno due stati membri.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi