Exor ha chiuso il 2022 con un utile consolidato di 4,227 miliardi di euro rispetto agli 1,717 miliardi del 2021. L’aumento pari a circa 2,5 miliardi è riconducibile soprattutto alla plusvalenza netta realizzata con la cessione di PartnerRe per quasi 2,4 miliardi. La posizione finanziaria al 31 dicembre scorso era positiva per 800 milioni, contro una posizione negativa per 3,9 miliardi alla stessa data del 2021. Il Nav a fine anno era pari a 28,2 miliardi (contro i 31 miliardi al 31 dicembre 2021. Il Nav per azione è diminuito del 7,6%, ma ha sovraperformato l’indice Msci World di 6,6 punti percentuali, soprattutto per effetto della performance di mercato delle società quotate e della posizione finanziaria, si legge in una nota della holding della famiglia Agnelli che propone all’assemblea la distribuzione di dividendo ordinario di 100 milioni, pari a 0,44 euro per azione. Il cda di Exor, inoltre, propone ai soci la nomina di Nitin Nohria alla carica di presidente e consigliere senior non esecutivo; oltre a Sandra Dembeck e Tiberto Ruy Brandolini D’Adda come nuovi consiglieri non esecutivi. Il cda, infine, ha approvato l’ultima tranche da 150 milioni di euro del programma di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro. Sono felice che Nitin Nohria abbia accettato di entrare a far parte del nostro consiglio alla nostra prossima assemblea dei soci per diventare il nostro nuovo presidente. Nitin è stato il decimo preside della Harvard Business School dal 2010 al 2020. È presidente di Thrive Capital e fa parte dei consigli di amministrazione di diverse altre società, tra cui Anheuser-Busch InBev. Sarà un privilegio per me e per i miei colleghi lavorare con Nitin nella nostra prossima fase di sviluppo”, ha commentato l’amministratore delegato di Exor, John Elkann (nella foto) nella lettera indirizzata agli azionisti.