Gilead Sciences ha annunciato i dati positivi di tre studi retrospettivi “real-world”, i quali hanno dimostrato che l’avvio di trattamento con remdesivir entro i primi due giorni dal ricovero può aiutare a ridurre la mortalità e i tassi di riammissione in tutti i pazienti ricoverati con COVID-19, a prescindere dalla gravità della malattia. Una riduzione della mortalità è stata osservata anche nelle popolazioni vulnerabili, come le persone con malattie oncologiche o HIV. Questi studi hanno valutato i dati della pratica clinica di routine di oltre 850 ospedali statunitensi, al fine di ottenere informazioni sugli esiti dei pazienti mentre il COVID-19 continua a evolversi nel tempo. Questi dati sono stati presentati alla 30a Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI). “Gli ampi studi che utilizzano dati “real-world” provenienti dalla pratica clinica rivestono grande importanza, considerati i cambiamenti significativi che si sono verificati nel panorama terapeutico del COVID-19 – ha affermato Chidinma Chima-Melton, autore dello studio e pneumologo presso l’UCLA Health (California, USA) – Queste analisi longitudinali continuano a dimostrare il valore di remdesivir nel ridurre la mortalità in tutti i pazienti con COVID-19, nonché il suo impatto positivo sulla riduzione dei tassi di riammissione, un dato particolarmente significativo per gli ospedali”. Due studi hanno analizzato le informazioni sulla pratica clinica dei database statunitensi Premier Healthcare relativi a oltre 500.000 pazienti adulti ricoverati con COVID-19.