La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato un accordo con A2A Energiefuture (nella foto, l’a .d. del gruppo Renato Mazzoncini) per la sostenibilità ambientale del progetto di dismissione della centrale a carbone di Monfalcone (Gorizia) verso un impianto di transizione energetica a ciclo combinato con idrogeno verde. Il provvedimento è frutto della consultazione che ha coinvolto il Comune. Per Monfalcone – precisa una nota della Regione – si apre quindi una grande opportunità di riqualificazione e di crescita economica, con il superamento dopo sessant’anni di funzionamento della centrale a carbone situata a ridosso dell’ambito urbano su circa 30 ettari di superficie. Il Piano di interventi concordato da Regione e A2A è in linea con le istanze della comunità locale sul risanamento complessivo e prevede il reimpiego a fini collettivi del sito dell’impianto a carbone, proiettando il territorio al livello più alto dello sviluppo tecnologico in materia di transizione energetica. Monfalcone inoltre si inserisce nella sfida dell’innovazione legata alla de-carbonizzazione e all’idrogeno green portata avanti dalla Regione con le realtà scientifiche del Friuli Venezia Giulia, che rappresenta il futuro per i settori energetici, civile e dei trasporti, compreso quello marittimo, asse portante dell’industria locale. Il Piano è figlio della consultazione con il territorio e il Comune sul futuro delle aree dell’attuale centrale e recepisce le opportunità di valorizzazione urbana e incremento occupazionale di una parte preziosa della città, finora precluse a causa della presenza dell’impianto a carbone. L’impianto è allineato al progetto transnazionale “Valle idrogeno Nord Adriatico” presentato e sostenuto dall’alleanza tra Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia e valutato positivamente a livello tecnico dalla Commissione Ue nel contesto del bando “Horizon Europe”, che prevede lo sviluppo di progetti pilota per la produzione di oltre 5 mila tonnellate all’anno di idrogeno da fonti rinnovabili.