Il numero di ragazzi e adolescenti che si identificano come transgender è in aumento, ma allo stesso tempo i professionisti del settore sanitario sperimentano difficoltà nel fornire assistenza adeguata a causa dell’assenza di linee guida specifiche. A valutare questo importante aspetto un approfondimento pubblicato sul British Medical Journal Investigations Unit. Nell’articolo, la giornalista investigativa Jennifer Block ha esaminato l’ondata di cure mediche offerte dai giovani transgender. Una recente analisi delle richieste di risarcimento assicurativo ha rilevato che quasi 18 mila minori statunitensi hanno avviato un percorso di alterazione ormonale dal 2017 al 2021. Il numero di cliniche private che forniscono assistenza in questo senso è aumentato notevolmente negli ultimi anni. I gruppi professionali medici americani sono generalmente allineati nel sostenere l’importanza di garantire l’accesso ai trattamenti per la disforia di genere. Tre organizzazioni in particolare hanno avuto un ruolo importante nel plasmare l’approccio statunitense alla disforia di genere: la World Professional Association for Transgender Health (WPATH), l’American Academy of Pediatrics e la Endocrine Society hanno promosso linee guida di supporto alle cure. Gli organi di governo, però, sono giunti a conclusioni diverse riguardo la sicurezza e l’efficacia di alcuni approcci. L’Ente nazionale svedese per la salute e il benessere, ad esempio, ha stabilito che i rischi dei trattamenti ormonali attualmente superano i possibili benefici per i minori. Allo stesso tempo, il servizio sanitario inglese ha spiegato che esistono prove scarse a sostegno del processo clinico decisionale per i minori con disforia di genere. “I giovani dovrebbero avere la possibilità di usufruire di valutazioni complete – sostiene Eli Coleman, che ha contribuito alla realizzazione degli standard di cura del WPATH – la base di prove emergenti indica che l’accesso alle cure porta a un miglioramento generale nella vita degli adolescenti transgender. Le nuove linee guida enfatizzano un’analisi attenta prima di un qualunque intervento. È infatti necessario assicurarsi che i pazienti abbiano raggiunto la maturità emotiva e cognitiva per comprendere rischi e benefici dei possibili trattamenti”. In assenza di un test diagnostico oggettivo, però, è fondamentale procedere con una revisione nazionale delle possibilità di assistenza per i giovani che sperimentano problemi di identità di genere.