Uno studio dell’Università californiana di San Diego ha scoperto che l’uso di antibiotici può aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Il team di ricerca ha utilizzato una tecnologia chiamata “metagenomica” per analizzare campioni di liquido cerebrospinale e feci di persone con diagnosi di malattia di Alzheimer, persone con lieve compromissione cognitiva e persone con una salute cognitiva normale. Ed ha scoperto che i pazienti con malattia di Alzheimer avevano una composizione microbica diversa rispetto agli altri gruppi. In particolare, è stato trovato un aumento di batteri correlati all’infiammazione nel liquido cerebrospinale dei pazienti con malattia di Alzheimer. Successivamente, il team ha voluto indagare se l’uso di antibiotici potesse avere un impatto sulla composizione microbica e quindi sul rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Ai fini della ricerca, analizzati i dati di oltre 47.000 persone in un database di assicurazioni sanitarie, si è scoperto che coloro che avevano assunto antibiotici avevano un rischio maggiore di sviluppare la malattia di Alzheimer rispetto a coloro che non avevano usato antibiotici. I ricercatori hanno anche scoperto che gli antibiotici possono influenzare negativamente la funzione delle cellule cerebrali nei topi, il che può portare a sintomi simili a quelli della malattia di Alzheimer. “Questa ricerca suggerisce che l’uso di antibiotici, in particolare a lungo termine e ad alte dosi, può aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer”, ha detto il coautore dello studio, Ilseung Cho. “Tuttavia, è importante notare che questa è una correlazione e non prova che gli antibiotici causino la malattia di Alzheimer. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare il ruolo degli antibiotici nella malattia di Alzheimer”. Questo studio aggiunge un altro strato alla comprensione di come la salute del microbiota intestinale possa influenzare la salute del cervello e sottolinea l’importanza di una corretta prescrizione di antibiotici.