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Il Consiglio di Amministrazione di ESPRINET, gruppo leader in Sud Europa nella consulenza, nella vendita e noleggio di prodotti tecnologici e nella sicurezza informatica, riunitosi sotto la presidenza di Maurizio Rota, ha esaminato i dati di preconsuntivo al 31 dicembre 2022. Si precisa che i risultati di seguito esposti non sono ancora stati oggetto di revisione contabile e potrebbero subire modifiche in sede di approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato prevista per il prossimo 14 marzo 2023. Alessandro Cattani, nella foto, Amministratore Delegato di ESPRINET: “Chiudiamo, con rinnovata soddisfazione, il 2022 stabilendo il nuovo record di redditività con un EBITDA Adj. in crescita del 5% a 91 milioni di euro e con ricavi pressoché stabili a 4,7 miliardi di euro. Il quarto trimestre, in particolare, segna una crescita record della redditività del 29% pur in presenza di ricavi in leggera diminuzione a causa della forte riduzione della domanda di PC in ambito consumer rispetto all’anno precedente. A guidare i risultati è stata certamente la strategia del Gruppo di focalizzazione sulle linee di business alto marginanti che ora incidono per il 42% sui ricavi totali (38% nel 2021). In questo perimetro Solutions e Servizi con una crescita del 19% superano il miliardo di euro (900 milioni post applicazione del principio contabile IFRS 15) arrivando a rappresentare il 19% (16% nel 2021) sul totale del business. Solutions e Servizi si confermano quindi le linee di prodotto che insieme generano più EBITDA Adj. in valore assoluto, superando la linea degli Screens che pur fattura il triplo. Inoltre, il peso dei ricavi generati dalle vendite alla clientela business (IT Resellers) sale al 62% contro il 55% nello scorso anno. Con soddisfazione segnalo come il nostro Gruppo, in un anno che ha registrato un forte livello di incertezza macroeconomica, abbia dimostrato una volta di più la bontà della propria strategia e soprattutto una grande capacità di esecuzione della stessa”. Analizzando i risultati di periodo si può rilevare il continuo aumento della redditività percentuale delle principali linee di business, diretta conseguenza di una attenta gestione del mix di prodotto e clientela e dei benefici effetti dei programmi di miglioramento della Customer Satisfaction in corso. Dopo gli anni della pandemia emerge nitido, soprattutto nel sud Europa, il ruolo chiave degli investimenti IT, indispensabili nel processo di trasformazione digitale tanto della pubblica amministrazione quanto del settore privato per la loro stabilità e competitività in uno scenario tuttora incerto. I risultati eccezionali raggiunti nei segmenti delle Solutions e dei Servizi non consentono tuttavia di compensare pienamente il forte rallentamento registrato in ambito clientela consumer (Retailers e E-tailers), soprattutto sulla linea degli Screens. Pur essendo tale combinazione di prodotto-cliente quella con maggiore pressione sulla scontistica e quindi sulla redditività, la domanda dei privati ha registrato una importante decrescita, non solo per lo sfidante confronto con l’anno precedente, ma soprattutto per gli impatti del contesto macroeconomico che, con il perdurare della volatilità del costo dell’energia e dei picchi di inflazione, nonché coi timori di recessione, hanno intaccato la fiducia dei consumatori. Dopo i segnali di ripresa nel terzo trimestre e soprattutto dopo un mese di ottobre molto brillante, nei mesi di novembre e dicembre i clienti retail hanno notevolmente ridotto i piani di riassortimento degli scaffali frenando il piano di riduzione delle scorte in particolare di Screens che per quanto in forte riduzione rispetto al 30 settembre 2022 non sono ancora ai livelli medi normali auspicati. Il Gruppo ha avviato ulteriori attività volte al completo riassorbimento di tali eccessi di scorte che proseguono in parallelo alla costante richiesta di supporto alla comunità dei propri fornitori. La gestione del mix e gli aumenti di marginalità conseguenti hanno permesso di registrare un quarto trimestre dalla redditività record ma impongono ovviamente attenzione per almeno i primi mesi dell’anno corrente e quindi il Gruppo prosegue con l’implementazione dei piani per il controllo ulteriore delle strutture di costo operativo in attesa di più chiari segnali sull’andamento atteso del mercato per l’anno in corso. Nel 2022 i Ricavi da contratti con clienti si attestano a 4.684,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il risultato dello scorso anno (4.690,9 milioni di euro). L’ultimo trimestre registra ricavi pari a 1.466,5 milioni di euro, in flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1.480,1 milioni di euro). L’Italia con ricavi pari a 2.751,7 milioni di euro decresce del 4% rispetto al 2021 in un mercato della distribuzione che, secondo la società di ricerca inglese Context, con un giro d’affari di 9,5 miliardi euro risulta pressoché in linea con l’anno precedente. In Spagna i ricavi del Gruppo sono pari a 1.749,6 milioni di euro, +4% rispetto al 2021, in linea con un mercato che raggiunge 7,0 miliardi di euro di ricavi. Il Portogallo vale 126,5 milioni di euro, +18% rispetto al 2021, e consolida ulteriormente la propria quota in un mercato che segna un +10%, portando i ricavi complessivamente realizzati dal Gruppo nella penisola Iberica a quasi 1,9 miliardi di euro. Il Margine Commerciale Lordo è pari a 243,8 milioni di euro, +5% rispetto al 2021 (232,9 milioni di euro), per effetto sostanzialmente dell’aumento del margine percentuale (5,20% nel 2022 contro 4,96% dell’anno precedente), conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 42% dal 38% nel 2021. L’incremento del margine percentuale è particolarmente significativo in quanto ottenuto pur scontando sia la maggior onerosità dei costi di trasporto verso la clientela per l’aumento dei costi del carburante, che l’aumento del costo dei programmi di cessione pro-soluto dei crediti a seguito della vertiginosa crescita dei tassi di interesse disposta dalla Banca Centrale Europea. L’EBITDA Adjusted è pari a 90,8 milioni di euro, +5% rispetto a 86,1 milioni di euro del 2021 ed è calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente pari a 2,8 milioni di euro sostenuti dalla capogruppo Esprinet S.p.A. in relazione all’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria delle azioni ordinarie della società italiana Cellularline S.p.A.. Migliora l’incidenza sui ricavi nonostante l’aumento del peso dei costi operativi in conseguenza dei fenomeni inflattivi che hanno avuto particolare impatto sui costi per le utenze e per il costo delle indennità per il personale maturate sia in Italia che in Spagna a compensazione del mancato rinnovo e/o adeguamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Ulteriori componenti dell’aumento dei costi operativi sono riconducibili agli investimenti in nuovo personale, ai costi di conduzione dei magazzini avviati nel corso del 2021 e ai costi legati alla ripresa della mobilità e delle attività promozionali e di comunicazione al venir meno delle prescrizioni contro il Covid-19.