Il Consiglio di Amministrazione di Sabaf S.p.A. si è riunito a Ospitaletto (BS) per approvare il resoconto intermedio di gestione del quarto trimestre 2022 e i dati preliminari dell’esercizio 2022. Il Gruppo Sabaf ha chiuso l’esercizio 2022 con ricavi di vendita a 253,1 milioni di euro, inferiori del 3,9% (-4,9% a pari perimetro di consolidamento) rispetto ai 263,3 milioni di euro conseguiti nel 2021, anno che ha rappresentato il record storico aziendale e per il mercato. L’area su cui sono stati registrati i risultati migliori è stata quella Nord Americano, in crescita del 30,6% a 39,8 milioni di euro e nella quale il Gruppo ambisce a incrementare ulteriormente la propria presenza. L’EBITDA è stato di 40,1 milioni di euro (pari al 15,8% del fatturato), in flessione del 25,9% rispetto ai 54,1 milioni di euro del 2021 (20,6% del fatturato) e l’EBIT si è attestato a 21,9 milioni di euro (pari all’8,6% del fatturato) rispetto ai 37,5 milioni di euro del 2021. L’utile netto è stato di 15,7 milioni di euro (6,2% delle vendite), rispetto ai 23,9 milioni di euro del 2021. Nel quarto trimestre del 2022 il Gruppo Sabaf ha conseguito ricavi di vendita pari a 51,4 milioni di euro, inferiori del 17,7% rispetto ai 62,5 milioni di euro del quarto trimestre 2021 (-22,1% a parità di perimetro). Come già nel terzo trimestre, il mercato di riferimento ha manifestato un deciso rallentamento della domanda e il conseguente destocking lungo l’intera filiera (in esaurimento verso la fine dell’anno) ha accentuato il calo delle vendite. L’EBITDA del quarto trimestre 2022 è stato di 6,6 milioni di euro, pari al 12,9% delle vendite (10 milioni di euro nel quarto trimestre 2021, 16% delle vendite). Il reddito operativo (EBIT) è stato di 1,9 milioni di euro (3,6% del fatturato), rispetto ai 9,9 milioni di euro (16,6% del fatturato) dello stesso periodo del 2021. L’utile netto del periodo è stato di 2,6 milioni di euro (0,6 milioni di euro nel quarto trimestre 2021). Investimenti, capitale circolante e indebitamento finanziario Nel 2022, in linea con il Piano Industriale, il Gruppo ha investito 20,9 milioni di euro (23,8 milioni di euro nel 2021). Si tratta principalmente di investimenti non ricorrenti, finalizzati ad ampliare il footprint produttivo internazionale: – in Turchia, dove è stata avviata una linea integrata di produzione di cerniere per lavastoviglie; – in India, dove è iniziata la produzione di componenti gas (rubinetti e bruciatori); – in Messico, dove sono continuati i lavori per la costruzione dello stabilimento di San Luis Potosì. Gli investimenti del quarto trimestre 2022 sono stati pari a 4,8 milioni di euro (4,3 milioni di euro nel quarto trimestre 2021). 3 Il 3 ottobre 2022, inoltre, Sabaf S.p.A. ha concluso l’acquisizione del 100% di P.G.A. s.r.l., società con sede a Fabriano (AN) e operante da oltre 25 anni nel campo della progettazione e dell’assemblaggio di schede elettroniche per il settore degli elettrodomestici, per un Enterprise Value di 9,76 milioni di euro. Al 31 dicembre 2022 l’incidenza del capitale circolante netto sui ricavi è del 31,4%, rispetto al 31,7% del 30 settembre 2022 e al 26,1% del 31 dicembre 2021. In valori assoluti, il capitale circolante netto1 è di 79,3 milioni di euro, rispetto agli 85,3 milioni di euro del 30 settembre 2022 e ai 68,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Nel 2022 il free cash flow2 generato dal Gruppo Sabaf è positivo per 3,4 milioni di euro (negativo per 0,5 milioni di euro nel 2021). Al 31 dicembre 2022 l’indebitamento finanziario netto, inclusivo dell’acquisizione di P.G.A., è di 84,4 milioni di euro (78,8 milioni di euro al 30 settembre 2022 e 67,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021), a fronte di un patrimonio netto di 156,7 milioni di euro. L’Amministratore Delegato Pietro Iotti (nella foto) ha commentato: “Dopo due anni di crescita intensa, nell’ultimo semestre del 2022 il mercato dell’elettrodomestico ha registrato un calo della domanda e una forte riduzione degli stock dei nostri clienti. La coincidenza di queste tendenze con l’impennata dei costi energetici e delle materie prime ha inevitabilmente impattato sui risultati del Gruppo. Dall’inizio del 2023 la domanda evidenzia segnali di normalizzazione; i costi dell’energia sono nettamente diminuiti e i prezzi delle materie prime sono attesi su livelli medi inferiori rispetto al 2022. Questi fattori, uniti ai riscontri di mercato estremamente positivi per i componenti per la cottura a induzione, al contributo dei nuovi stabilimenti produttivi in India e in Messico e all’integrazione di P.G.A. (acquisita nel 2022) nella Divisione Elettronica, ci prospettano un anno di progressiva e sostanziale ripresa. Prosegue con determinazione il perseguimento della crescita anche per linee esterne.”