(di Tiziano Rapanà) Uno pensa all’operosità e gli sovvengono i fuochi d’artificio della fatuità. Li vedi brillare nel cielo e pensi: che belli! Ma all’atto pratico non sono nulla di rilevante. Perché oggi si ostenta l’operosità, che così com’è – per come la pittano i vari abitanti di questo e quel social – è una cosuccia neanche degna di un eventuale diario futile alla maniera di Marcello Marchesi. Poi pensi a chi è industrioso senza doversi fare un panegerico di sé sul web. E in Italia, nel mondo enogastronomico e non, c’è una confortante abbondanza di aziende che fanno tanto e portano a casa i risultati. EmmeFood (nella foto, l’a. d. Mirko Muccioli) fa parte di questa grande varietà di aziende serie. Cardine del settore gastronomia fresca in Italia, EmmeFood realizza e distribuisce, per il canale Ho. Re. Ca. e GDO, un vasto menu di piatti di gastronomia e pasticceria. Per chi è addetto ai lavori, EmmeFood è un nome che rassicura: sa di certezza di cose fatte bene. Tutto nasce da un piccolo forno romagnolo a due passi da Rimini nel 1991, fatto da chef e pasticcieri che hanno sempre cercato di preservare l’anima del gusto e l’amore della cucina genuina tipica romagnola. Con il marchio Forno romagnolo si dava il via ad una storia fatta di sacrifici e voglia di dire la propria nel settore. Nel tempo sono sorti nuovi stabilimenti e altre linee di produzione. L’evoluzione ha generato un’ambizione che portato a EmmeFood e ai suoi 4 brand, ossia i 4 moschettieri che battagliano in difesa del buon gusto: Mani e Farina, Re Cuoco, Bene Più e Dolcinfesta. Il 2022 ha portato tante novità: l’immagine del gruppo si rinnova con un nuovo logo e con la certezza che il fatturato aumenta del 25% rispetto a quanto portato a casa nel 2021. Il 2023 porta a propositi ambiziosi, tutti all’insegna della novità: nuove ricette, nuovo personale specializzato, nuove tecnologie e soprattutto un nuovo stabilimento all’avanguardia, che verrà inaugurato a maggio.