Mettendo a confronto il trasporto privato con i mezzi pubblici, a parità di passeggeri trasportati e chilometri percorsi ogni anno “grazie a Seta” si evita l’emissione in atmosfera di oltre 65.000 tonnellate di CO2. E l’impatto sull’ambiente “è evidente anche considerando l’occupazione di suolo: una singola corsa di autobus occupa una superficie 15 volte inferiore rispetto alle singole autovetture che occorrerebbero per trasportare lo stesso quantitativo di persone”. È quanto emerge dal sesto bilancio di sostenibilità della stessa azienda tpl di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, appena pubblicato. Mediamente, si stima nel report, ogni anno l’attività dell’azienda genera un valore complessivo per oltre 100 milioni di euro, sotto forma di stipendi erogati ai dipendenti, beni acquistati, subaffidamenti ad altri operatori, importi versati per appalti e manutenzioni. Nei tre bacini provinciali serviti, Seta appalta a più di 100 diversi soggetti (grandi aziende, pmi, singoli professionisti) la fornitura di beni e servizi vari, dando lavoro direttamente o indirettamente a migliaia di cittadini oltre ai propri 1.038 dipendenti. Il totale delle imposte versate dall’azienda di strada Sant’Anna pesa inoltre 13,9 milioni, con i quali “si alimentano in modo significativo l’erogazione di tutti i servizi pubblici di cui godono i cittadini”. Tra 2021 e 2022 Seta ha immesso in servizio oltre 160 nuovi autobus, dismettendo altrettanti mezzi ormai obsoleti ed inquinanti. Entro la fine del 2024 saranno complessivamente oltre 310 i nuovi bus acquistati, nei tre bacini provinciali di riferimento, grazie ad uno stanziamento complessivo di 100 milioni (di cui 30 a totale carico dell’azienda). L’obiettivo è abbassare “notevolmente” l’età media della flotta, che calerà a 9 anni (mentre attualmente è di 12 anni) nell’ambito di un “valore confrontabile con quello delle flotte pubbliche dei paesi europei” più avanzati. Seta potrà accedere, inoltre, a fondi Pnrr con i quali verranno acquistati mezzi ad emissione zero, con alimentazione full electric o idrogeno. “L’importante rinnovamento del parco veicolare che stiamo attuando da diversi anni è il nostro principale obiettivo strategico- sottolinea il presidente di Seta Antonio Nicolini- ed è improntato ad una estensione dell’impiego di carburanti a basso impatto. In tutte le flotte di Modena, Reggio Emilia e di Piacenza sono oggi presenti autobus alimentati a gas naturale e biometano, non solo sulle reti urbane (grazie ai nuovi mezzi mild hybrid/elettrici) ma anche su quelle extraurbane grazie all’impiego di metano Lng”.