Continua a crescere l’uso dei canali bancari digitali da parte degli italiani così come il numero delle transazioni online come bonifici, pagamenti di bollette, compravendita di azioni. Tra i vantaggi di utilizzare i servizi digitali c’è il risparmio sui costi e di tempo, oltre a un maggior controllo delle operazioni e delle spese.
L’internet banking consente, infatti, di accedere da remoto ai principali servizi bancari tramite il pc, tablet o smartphone, inserendo le credenziali personali sul sito della propria banca per svolgere online tutte le principali operazioni bancarie. In questo modo i servizi sono disponibili 24 ore al giorno sette giorni alla settimana grazie alla possibilità di collegarsi al proprio conto utilizzando dispositivi mobili in ogni momento, anche se ci si trova in viaggio, rendendo le operazioni immediate senza bisogno di recarsi in filiale, con un maggior controllo delle spese.
Inoltre, in molti casi i costi sono inferiori: spesso i conti con accesso prevalente online sono a zero spese o prevedono commissioni molto più convenienti data l’assenza di intermediazione e il ridotto numero di operazioni nelle filiali fisiche.
Attraverso l’e-banking è possibile effettuare molte operazioni come controllare il saldo del proprio conto corrente, fare giroconti per trasferire denaro tra conti dello stesso cliente, disporre bonifici nazionali e internazionali, pagare bollette o imposte tramite moduli precompilati (come gli F24), ricaricare il cellulare, spesso senza commissioni o comunque a costi inferiori a quelli previsti richiedendole allo sportello.
Cresce il digital banking. Secondo i dati dell’Osservatorio fintech & insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, realizzata per valutare l’andamento dei canali bancari digitali tra il primo semestre 2021 e i primi sei mesi del 2022, dopo il boom registrato durante i due anni della pandemia, continua a crescere l’uso dei canali bancari digitali da parte degli italiani. Nel primo semestre del 2022 mediamente le banche italiane hanno registrato una crescita del 6% di clienti che usano i canali digitali. Aumenta del 17% anche il numero delle transazioni online (come bonifici, pagamenti di bollette, compravendita di azioni) con punte del +41%. Nel primo semestre di quest’anno il 63% dei clienti attivi ha utilizzato canali digitali, ossia home banking o mobile banking, il 55% se si considera solo il mobile.
In questo contesto, è sempre più apprezzata la sottoscrizione online di un conto. In media gli istituti che hanno attivo il servizio hanno infatti registrato un aumento dei clienti del 54% tramite il canale digitale.
C’è da osservare che la forte crescita nell’utilizzo dei servizi bancari digitali nei primi due anni della pandemia sembra aver rallentato nei primi sei mesi del 2022, sintomo di un avvicinamento a una fase di completa adozione.
Secondo l’indagine, che ha raccolto da fonti dirette i dati dei principali istituti finanziari operanti in Italia, rappresentativi del sistema bancario in quanto hanno servito attraverso i canali digitali complessivamente 35 milioni di clienti unici, è aumentata anche la possibilità di aggregare diversi conti correnti, anche di istituti finanziari diversi, nell’app della propria banca. Il 77% dei clienti ha accesso a questa funzione che viene proposta dal 53% delle banche. Per gli istituti di credito questa funzione permette di attirare clienti: le banche che la offrono, infatti, hanno registrato un aumento del 71% dei clienti che hanno sottoscritto online un nuovo conto corrente nei primi sei mesi dell’anno; chi invece non la offre ha assistito a un calo del 2% nello stesso periodo.
I pagamenti digitali. Anche il mondo dei pagamenti digitali è in crescita, secondo le evidenze emerse dall’edizione semestrale dell’Osservatorio innovative payments della School of management del Politecnico di Milano. Nel primo semestre del 2022 il transato dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto 182 miliardi di euro, in aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il transato delle carte prepagate ha registrato un +19%, quello delle carte di debito un +24%, mentre la categoria delle carte di credito, dopo un 2021 ancora con crescite molto contenute per gli effetti a medio termine del Covid, aumenta del 21%.
Tra i pagamenti fisici, la modalità di pagamento in negozio senza contatto viene preferita sempre di più, ma l’incremento più significativo è stato registrato dai pagamenti tramite smartphone e dispositivi wearable, come gli smartwatch.
La modalità di pagamento tramite carta contactless, infatti, si conferma la preferita per i pagamenti in negozio (rappresenta oggi il 64% del totale transazioni digitali, addirittura il 69% se si considerano anche quelle via mobile, smartwatch e altri device NFC) e cresce del 49% nel primo semestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, per un totale di 79 miliardi di euro. Sono però i pagamenti tramite smartphone e wearable a mostrare l’incremento maggiore: con un +139% negli ultimi 12 mesi, raggiungono un valore di 6 miliardi di euro nel primo semestre 2022. Di questi, quasi il 90% è basato su tecnologia contactless Nfc; il restante è appannaggio di app che si basano su altre tecnologie (come i Qr Code o la geolocalizzazione) e che rappresentano circa il 24% rispetto al numero di transazioni.
Si stima che la crescita a fine 2022 si confermerà superiore a quella pre-covid (cioè del 10,8% fatto segnare tra 2016 e 2019), con un prevedibile ulteriore aumento della penetrazione dei pagamenti digitali nei confronti del contante che potrebbe portare il valore del transato digitale a fine anno tra i 390 e i 405 miliardi di euro. A guidare l’andamento positivo saranno probabilmente proprio i pagamenti tramite smartphone e wearable, attesi a un valore tra i 14,5 e i 15,5 miliardi di euro a fine anno (oltre il doppio del transato 2021, che si era fermato a 7 miliardi di euro).
I potenziali rischi. Se utilizzare l’e-banking e i pagamenti digitali in generale è comodo e vantaggioso, è però importante sapere come proteggersi dalle potenziali minacce presenti online. Secondo l’analisi dell’Unione nazionale dei consumatori, sono diverse le tipologie di attacco utilizzate dai truffatori per sottrarre i dati bancari: i più diffusi sono il phishing e lo SMShing. Queste truffe vengono attuate tramite l’invio alla vittima di una e-mail o un sms apparentemente spedito dalla propria banca: nel messaggio viene richiesto di inserire le proprie credenziali accedendo al sito della banca tramite un link che sembra autentico ma che in realtà collega a un sito clone che consente ai malfattori di entrare in possesso dei dati identificati forniti dalla vittima stessa. In questo modo il truffatore può disporre bonifici, attivare finanziamenti o incassi ricorrenti senza necessità di violare le barriere poste in essere dalla banca per proteggere i dati dei propri clienti.
Tra i consigli per tutelarsi c’è innanzitutto monitorare i pagamenti consultando il conto corrente online e quando si opera sul web digitare l’indirizzo del sito della banca nella barra di navigazione evitando di utilizzare collegamenti favoriti. Oltre a questo, occorre non cliccare mai su link che rimandano al sito della banca inviati via e-mail o sms e non inviare via posta elettronica o per telefono a contatti sconosciuti password, dati relativi alle carte di credito e dati personali.
E’ anche utile chiedere alla propria banca quali sono i nuovi standard di autenticazione e sicurezza per autorizzare pagamenti; conviene poi usare solo app ufficiali e, in caso di furto del telefono, bloccare immediatamente l’app di mobile banking.
Nel caso ci si accorga di aver subito una truffa occorre bloccare immediatamente la propria carta di credito o di debito contattando la banca. La seconda cosa da fare è sporgere denuncia alla polizia: si tratta di un passaggio fondamentale perché per chiedere il rimborso della transazione non autorizzata o risultante da manipolazione, l’utente truffato dovrà inviare copia della denuncia alla sua banca.
Con la nuova direttiva europea Psd2, in caso di operazioni di pagamento non autorizzate, la banca o il circuito della carta di credito sono obbligati alla restituzione delle somme immediatamente, al più tardi entro la giornata lavorativa successiva a quella in cui la banca ha ricevuto la richiesta di rimborso accompagnata dalla documentazione richiesta.
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette