Dopo l’adunata degli Alpini in città nell’anno del 150esimo del corpo, non senza polemiche per presunti atti di molestie sessuali, l’Associazione nazionale Alpini dona a Rimini il “Monumento dedicato al 1504esimo Anniversario di costituzione del corpo”. Il tutto in collaborazione con la sezione Bolognese-Romagnola e il gruppo locale delle Penne nere. L’opera verrà posizionata al parco Fabbri e inaugurata sabato prossimo 3 dicembre con una cerimonia a partire dalle 10.15 con l’ammassamento degli Alpini, lo schieramento delle rappresentanze, gli onori al Labaro dell’Ana, l’alzabandiera e i discorsi delle autorità. Il giorno precedente, venerdì 2, alle 14.30 sarà aperta sotto i portici del Palazzo comunale in piazza Cavour una mostra fotografica dedicata al 150esimo, mentre alle 18, al cinema Fulgor, andrà in scena una narrazione di Sergio Stefani sui 150 anni, corredata delle immagini del Centro studi Ana e dalla musica della Fanfara della sezione Ana Abruzzi. L’ideatore-autore del monumento è Guglielmo Dotti, “vècio” alpino che negli anni Sessanta ha prestato servizio nel quinto Artiglieria da montagna. Ha immaginato l’opera come un excursus attraverso la storia delle Penne nere: su un basamento arcuato, realizzato in blocchi di calcestruzzo, con impianto di illuminazione a led integrato, si ergono dodici figure di alpini, bidimensionali, a grandezza naturale, realizzate in acciao corten dal caratteristico color ruggine, che portano le divise del Corpo dal 1872 al 2004, anno in cui fu sospesa la leva obbligatoria. Le ultime quattro, tra cui due rappresentanti della Protezione civile Ana, salutano la Bandiera che sarà issata su un pennone alto nove metri. Alle loro spalle uno scenario in cui compaiono anche un dromedario, perché il primo impiego in missione degli alpini fu tra le dune africane e l’amato e fedele mulo, che per tanti decenni ha accompagnato i soldati della montagna.