(di Tiziano Rapanà) Italian Wine Brands (nella foto, il presidente e a. d. Alessandro Mutinelli), il più grande gruppo privato vinicolo nostrano quotato in Borsa, ha firmato l’accordo di acquisizione di Barbanera Srl e Fossalto Srl. Non sono due semplici aziende vitivinicole, ma sono due pezzi importanti di storia enologica toscana. Entrambe rappresentano la fatica e la creatività della famiglia Barbarnera, cui l’Italia e il mondo intero deve molto. Dire Barbanera e Fossalto significa aprirsi al gusto dei vini di qualità, che hanno conquistato i palati dei veri intenditori. Capolavori come il rosso Chieteno, perfetto per le vostre serate legate al barbecue, sono capisaldi imprescindibili per chi vuole bene bere. Non tutti sanno che Barbanera è una società nata negli anni settanta a Cetona, in quel di Siena, dall’attivismo dei fratelli Marco e Paolo Barbanera, da sempre impegnata a creare vini di alta qualità. Nel corso degli anni, Barbanera è cresciuta costantemente fino a diventare il punto di riferimento del vino toscano sui mercati internazionali grazie ai vini super premiati come il Barbanera, il Gigino e il Vecciano. Questi vini pregiatissimi sono stato realizzati con l’utilizzo delle materie prime provenienti dai vigneti di proprietà della famiglia. Il lungo processo di vinificazione si svolge interamente all’interno dell’azienda. Il laborioso e puntiglioso lavoro ha prodotto risultati, anche in termini economici. Nel 2021, Barbanera e Fossalto hanno realizzato un fatturato consolidato pari a Euro 38,7 milioni, di cui oltre il 90% realizzato sui mercati internazionali e in costante e sensibile aumento dagli Euro 33,3 milioni del 2020 e dagli Euro 26,6 milioni del 2019. L’Ebitda Adjusted realizzato dalle società si attesta sui 5,4 milioni (margine sul fatturato pari al 14,0%), mentre l’utile netto è di 3,8 milioni. Concludo invitandovi nuovamente a provare lo splendido Chieteno, perfetto per una cena spadroneggiata dalla presenza di un ottimo roast beef di manzo (la variante con il maiale è un’altra cosa, ma non è roast beef: mi raccomando, diffidate sempre dei fantasiosi del web).