C’è il testamento di Giovanni Verga, per la prima volta esposto al pubblico, così come c’è il testo completo della causa civile che lo scrittore ha intentato nei confronti del musicista e compositore Pietro Mascagni sui diritti dell’opera “Cavalleria Rusticana”. E ancora lettere, carteggi, atti giudiziari, contabilità lungo un percorso che conduce per mano il visitatore immergendolo nel contesto familiare dell’autore siciliano, un’indagine a tutto campo tra atmosfere, suggestioni e luoghi presenti nei suoi racconti. E’ già boom di visitatori al Castello Ursino a Catania nel primo fine settimana della mostra documentaria “Verga: quotidianità di un romanziere”, inaugurata sabato, promossa dal Comune di Catania e inserita tra le iniziative per le celebrazioni del centenario della morte di Verga, finanziate dalla Regione Siciliana – Assessorato ai Beni Culturali con stazione appaltante la Soprintendenza di Catania. Curatori sono Antonio Di Silvestro e Agata Tarso. Fino al 26 dicembre i documenti inediti costituiscono un corpus unico per studiosi e appassionati ma anche per tanti giovani che già nel giorno d’apertura non sono mancati per conoscere da vicino i tratti essenziali che hanno ispirato Verga nella scrittura verista, attirati anche dalla sezione d’arte contemporanea dal titolo “Cuore Contento” che, da un’idea di Davide Bramante, ha coinvolto nove artisti italiani e stranieri nella realizzazione di opere dai diversi linguaggi per interpretare le opere dell’autore siciliano. “Fa molto piacere vedere tanti giovani fruire di questa mostra – spiega il soprintendente di Catania, Donatella Aprile – E’ forse questo il messaggio più importante, quello di educare le nuove generazioni verso i beni culturali. Durante tutto quest’anno dedicato al centenario abbiamo omaggiato Verga attraverso molteplici e variegate iniziative, dalla letteratura al teatro, al cinema, alle mostre, grazie alla sinergia che si è venuta a creare con la Regione che ha coinvolto le università siciliane, la Fondazione Verga e anche gli eredi, uniti nel comitato scientifico nazionale”.
Il fondo documentale presente in mostra racchiude tutto ciò che ruota intorno alla biografia e alla famiglia dell’autore, nonché documenti e carteggi inediti scritti per mano dello stesso autore o a lui diretti che ne evidenziano responsabilità pubbliche e responsabilità private, amicizie e legami affettivi. “Sicuramente il documento più importante è il testamento dello scrittore che ci è stato messo a disposizione dall’Archivio Notarile – spiega il curatore Antonio Di Silvestro della Fondazione Verga – ma ci sono anche tanti interessanti documenti che si riferiscono alle onorificenze che l’autore ha ricevuto, dalla nomina a senatore a quella di componente della commissione di arte musicale e drammatica ma anche una serie di documenti che attestano la vita di Verga fino al trasferimento a Firenze Insomma tutto quello che ci è stato raccontato da Federico De Roberto in modo sfumato, lo troviamo tangibilmente rappresentato nella corrispondenza con il padre e la madre e che ci riporta ad una serie di usi e costumi, per molti versi inediti, di Verga uomo e scrittore”.