(di Tiziano Rapanà) Sposalizio in atto. Fiori d’arancio per l’idea di gusto che vuole accendere il Natale. E non ci sono intoppi. Niente imprevisti all’ultimo né suoceri dispotici. All’orizzonte non si scorgerà l’ostilità di chi vuole minacciare il matrimonio. Non ci sono, come nel film Toto, Fabrizi e i giovani d’oggi, tentativi maldestri di sabotaggio. Tutto fila liscio per lo sposalizio tra il gelato e il panettone. Le famiglie sono felici e, data l’occasione, si possono evitare alcuni convenevoli (in questo particolarissimo caso, la pubblicazione non serve). Il panettone Galup incontra così il gelato alla crema di Pepino 1884. Due realtà piemontesi si incontrano (rispettivamente Pinerolo e Avigliana) per proporre una novità che dovrebbe far felici i consumatori. Per chi non lo conosce, il panettone Galup non rappresenta l’idea di tradizione. Non è canonico, ha una sua identità: è più basso e vive del ghiotto adornamento della glassa di nocciole. L’idea è di Pietro Ferrua che, nel 1922, decise di dare vita alla sua creatura. E adesso che si palesa il traguardo dei cent’anni, ecco l’altra innovazione: l’incontro con il gelato, per non sfigurare con le premesse iniziali di essere altro dalla solita concorrenza con pasticceri e affini per sancire il beneamato tra i panettoni. Galup sfugge la competizione, puntando sull’alterità del prodotto che adesso si fa più marcata. E non è l’unica novità. Nei supermercati troverete il gelattone Pepino 1884: ossia il gelato alla crema con pezzi di panettone Galup, anche nella versione senza glutine.