“Le aspettative future risentono dell’acuirsi, nei mesi estivi, dei rincari dell’energia e prospettano un rallentamento delle vendite nel prossimo semestre e un calo degli investimenti nel 2023, nonostante la spinta attesa dagli incentivi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”. È l’unico dato preoccupante emerso dal report della sede barese di Bankitalia, nei primi nove mesi del 2022. L’indicatore semestrale indicava, per i livelli di crescita, un’attività economica in crescita del 5,6 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (5,4 e 5,7 per cento rispettivamente nel Mezzogiorno e in Italia), in lieve rallentamento rispetto all’intero 2021 e su livelli analoghi a quelli del primo semestre del 2019. Il segno più registrato nei primi nove mesi del 2022 ha riguardato i principali settori di attività economica: un segno più nelle importazioni ed export nonostante le difficoltà connesse con l’aumento dei costi degli input energetici e le perduranti tensioni nelle catene di approvvigionamento, manifestatesi attraverso aumenti nei costi di produzione e ritardi o indisponibilità nelle forniture. La crescita è proseguita anche nel settore delle costruzioni, trainata soprattutto dall’edilizia privata, che ha continuato a beneficiare degli incentivi fiscali per la riqualificazione degli edifici. L’aumento dell’attività si è accompagnato a un incremento delle transazioni e dei prezzi delle abitazioni. Alla dinamica positiva del settore ha contribuito anche il comparto delle opere pubbliche. Per il settore relativo ai servizi ha influito il beneficio dell’andamento positivo del turismo, che nei mesi estivi ha recuperato i livelli di presenze del 2019. Le imprese prevedono un aumento della redditività per l’anno in corso, nonostante i rialzi dei costi di produzione. L’incremento dell’operatività si è accompagnato a un aumento del fabbisogno finanziario soprattutto per il sostegno del capitale circolante, soddisfatto con il ricorso alla liquidità disponibile e al finanziamento bancario. Nel primo semestre dell’anno l’aumento della domanda di credito delle imprese ha favorito l’ulteriore crescita dei prestiti bancari, soprattutto per le imprese di maggiori dimensioni e per quelle del manifatturiero. L’andamento congiunturale ha inciso positivamente sul mercato del lavoro. Nel primo semestre dell’anno il numero di occupati è cresciuto in tutti i principali settori ed è aumentata la partecipazione al mercato del lavoro. Parallelamente si sono ridotte la disoccupazione e il ricorso alla cassa integrazione guadagni. I consumi delle famiglie, nonostante il miglioramento del quadro occupazionale, sono previsti in rallentamento nel 2022, risentendo dell’aumento dell’inflazione. Il positivo andamento congiunturale si è associato nel primo semestre del 2022 a un lieve ulteriore miglioramento degli indicatori sulla qualità del credito. I depositi bancari hanno rallentato, anche per effetto del maggior utilizzo da parte delle imprese della liquidità disponibile per il sostegno dell’operatività corrente.