(di Tiziano Rapanà) Il tiramisù non è un dolce, ma un’ambizione ad un’idea alta di consolazione. Perché guardi le bollette e lo brami, rifletti sulle miserie dell’esistente e immagini all’attimo del supremo tête-à-tête. Tiramisù che può essere visto come un’invocazione: “Ti prego tirami su da questo tribolare continuo. Sono qui, mi consegno alla tua dolcezza”. Giunto a questo punto, con la certezza di avervi ingolosito, vi chiedo: sapete qualcosa del mese del tiramisù? Se la risposta è negativa, vi do qualche coordinata informativa. L’ho detto tempo fa, non amo le giornate nazionali/mondiali dedicate alla pizza, pasta e cose varie. Epperò faccio un’eccezione per la nascita di questo particolarissimo mese, ordito da Galbani Santa Lucia e Matilde Vincenzi. I due marchi dovrebbero esservi noti perché fanno parte di quelle granitiche certezze, che compongono i pranzi e le cene di tantissimi italiani. Tra l’altro, Galbani Santa Lucia detiene il Guinness World Record per aver realizzato il tiramisù più lungo del mondo (ben 273,5 metri!). Il mese si rivelerà ai curiosi con alcune iniziative legate ad alcune città del Centro e Sud Italia tra novembre e dicembre. Rammenterete il mese grazie alla presenza di materiali sgargianti, super display e promozioni legate all’acquisto del mascarpone Santa Lucia e dei savoiardi VicenzOvo di Matilde Vicenzi.
E in due weekend (25-26 novembre, 2-3 dicembre), si paleserà una piccola sorpresa in alcuni punti vendita a marchio Pewex, Si.Di Piccolo, Multicedi, Ce.Di Gross e Maiora. Si tratta di un banchetto dedicato ai futuri compratori di mascarpone e savoiardi dei marchi fondatori del mese. Per loro, un simpatico gadget che renderà sfizioso il tiramisù fatto in casa. Ma come si prepara un buon tiramisù. Di recette in giro se ne trovano a iosa. Ma a differenze delle tremila carbonare e amatriciane, non si profilano puristi all’orizzonte che indicano la strada per la tradizione pura e dura. Sono tanti i modi per fare il tiramisù, io vi propongo la versione del grande Mimmo Corcione che è tratta dal libro Le mie ricette preferite (Clueb). Per realizzare la ricetta, utile per sfamare 4 amici ghiotti, vi serviranno 4 uova, 250 grammi di mascarpone, 250 grammi di ricotta, 80 grammi di zucchero, tra 9 e 12 savoiardi (dipende dal tipo di teglia), biscotti di Novara (potete provare anche con i Pavesini), un bicchiere di crema di marsala (è un vino aromatizzato all’uovo), un bicchiere di caffè, uno o due cucchiai di cacao zuccherato. Così Mimmo suggerisce di procedere: “Per prima cosa preparate il caffè (almeno un bicchiere) lasciatelo intiepidire, versatelo in una terrina e aggiungete un bicchiere di crema di marsala aromatizzato all’uovo. Mettete questa terrina da parte: ci servirà per inzuppare i savoiardi e i Pavesini. In un’altra terrina montate i tuorli delle con lo zucchero fino ad ottenere un bel composto chiaro e cremoso. In un recipiente capace montate ora gli albumi a neve con un pizzico di sale fino ad ottenere un composto omogeneo (fate la prova cucchiaino che deve rimanere in piedi). Procuratevi ora una terrina capace, versate il mascarpone e lavoratelo con un cucchiaio di legno fino a ottenere una crema senza grumi e unite sempre sbattendo la ricotta passata al setaccio. Aggiungete il composto di uova e zucchero preparato in precedenza e, con un mestolo di legno, e sempre lavorando con delicatezza aggiungete gli albumi montati a neve. Mescolate sempre nello stesso verso e dal basso verso l’alto. Avrete ottenuto così la crema del tiramisù. Iniziate a bagnare i savoiardi nella terrina contenente il caffè zuccherato e la crema al marsala; i savoiardi dovranno essere imbevuti ma non completamente zuppi. Stendete quindi in un teglia rettangolare (20 x 30 cm), uno strato di crema del tiramisù, poi uno strato di savoiardi imbevuti, che ricoprirete con uno strato di crema al mascarpone livellandolo con una spatolina e spolverando con pochissimo cacao. Bagnate ora i biscotti Pavesini adagiateli sul primo strato e su di essi aggiungete un altro strato di crema del tiramisù sempre spolverano sulla crema un po’ di cacao. Rifate altri due strati di Pavesini e di crema allo stesso modo. Sull’ultimo strato spolverizzate la superficie con un cucchiaio di cacao dolce in polvere”. Non dimenticate di lasciare riposare il dolce in frigo, per qualche ora. Provatelo, quanto prima: farete un figurone. Scrivetemi, se volete propormi una vostra versione del tiramisù: sarò felice di leggerla ed eventualmente pubblicarla.