Un’indiscrezione e una gara a quattro. Luigi Di Maio, secondo le voci che circolano nei palazzi della politica, sarebbe in corsa per un ruolo Ue, quello di inviato per il Golfo Persico. L’ex ministro degli Esteri, che a giugno ha dato il via alla scissione nel M5S, sarebbe tra i quattro nomi al vaglio delle istituzioni di Bruxelles per un incarico sul gas. Un impegno di prestigio e molto delicato, proprio in vista dei confronti chiave sul tema dell’energia e dell’approvvigionamento dei Paesi Ue. Di Maio, che nel 2018 aveva guidato il Movimento alla vittoria alle Politiche, dopo l’addio al M5S ha fondato Impegno civico con cui ha corso alle ultime Politiche. L’ex ministro non è riuscito a farsi eleggere nuovamente in Parlamento, venendo sconfitto a Napoli all’uninominale proprio dal candidato M5S, Sergio Costa.
Dopo le elezioni ha lasciato la guida di Impegno civico, ha cancellato alcuni dei suoi profili social e ha salutato i funzionari e i dipendenti della Farnesina con un lungo post su Instagram. «La politica estera oggi incide sempre di più sulla vita quotidiana dei cittadini e deve essere in grado di interpretare i cambiamenti», scriveva il 28 ottobre l’ex ministro. Una frase che riletta alla luce delle indiscrezioni delle ultime ore sembra il viatico di un nuovo percorso, sempre all’interno delle istituzioni. Anche se stavolta a livello europeo. Un peso decisivo per il futuro di Di Maio lo avrà l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che solo poche settimane fa — in occasione dell’ultimo vertice a cui ha partecipato l’ex leader M5S — aveva lodato l’ex ministro degli Esteri per il lavoro svolto.
Emanuele Buzzi, corriere.it