Confindustria Varese e Banco BPM (nella foto, l’a. d. Giuseppe Castagna) hanno presentato questa mattina, presso la sede di Piazza Monte Grappa 5 a Varese, l’accordo di partnership appena siglato a sostegno delle imprese associate.
Alla conferenza sono intervenuti Silvia Pagani, Direttore di Confindustria Varese, Marco Crespi, Responsabile Area Credito e Finanza di Confindustria Varese, Marco Aldeghi, Responsabile Direzione Territoriale Milano e Lombardia Nord di Banco BPM, e Massimo Pasquali, Responsabile Coordinamento Aziende di Banco BPM.
Banco BPM con questo accordo si impegna a sostenere le imprese associate di Varese e provincia insieme alla loro filiera produttiva, mettendo a disposizione una serie di prodotti, linee di credito e servizi evoluti attraverso il proprio team di specialisti che fornirà assistenza e consulenza qualificata per supportare le aziende sia sul mercato italiano sia sui mercati esteri.
A tale scopo Banco BPM ha stanziato un plafond complessivo di euro 70 milioni di cui euro 20 milioni a favore di quelle imprese che hanno risentito maggiormente dei rincari energetici, della crisi economica e geopolitica al fine di sostenerle nella gestione ordinaria ed eventualmente per riequilibrare la situazione finanziaria; ed euro 50 milioni per il Credito di Filiera tramite cui viene consentito alle imprese appartenenti a una filiera produttiva integrata di avere accesso al credito in via preferenziale, con risposte di fattibilità rapide e con processi operativi e creditizi dedicati allo scopo.
Per le imprese interessate verrà inoltre organizzato un training da remoto con figure dedicate messe a disposizione da Banco BPM, mercoledì 30 novembre 2022 ore 11.00. Per partecipare e per ulteriori informazioni i clienti potranno far riferimento alle filiali di Banco BPM presenti sul territorio oppure consultare il sito Internet di Confindustria Varese: www.univa.va.it.
“Siamo orgogliosi di aver sottoscritto oggi l’accordo con Confindustria Varese, per supportare le imprese associate in questo non semplice momento – dichiara Massimo Pasquali, Responsabile Coordinamento Aziende di Banco BPM – I costi dell’energia e la complessa situazione geopolitica incidono purtroppo su molte realtà produttive. In questa direzione va sia il plafond dedicato a chi ha dovuto far fronte ai rincari energetici sia il credito di filiera a sostegno di tutta la linea produttiva per mantenere competitive le nostre aziende, espressione importante del tessuto economico italiano”.
“Il territorio di Varese è un’area in cui siamo fortemente presenti e in cui operano aziende con alti standard qualitativi e produttivi – commenta Marco Aldeghi, Responsabile Direzione Territoriale Milano e Lombardia Nord – La nostra attenzione verso queste realtà imprenditoriali non è mai venuta meno e con l’accordo appena sottoscritto non fa che aumentare e rafforzarsi. L’attenzione al territorio è per noi fondamentale, fa parte del nostro essere banca e ancora una volta vogliamo dimostrare di essere presenti per tutta la filiera
produttiva, per chi sta patendo maggiormente la situazione attuale così come per quelle aziende che hanno bisogno di essere valorizzate sul nostro mercato come su quello estero”.
“Mettere le filiere produttive e i cluster industriali al centro delle politiche di sviluppo del territorio – spiega il Direttore di Confindustria Varese, Silvia Pagani – è una delle cinque azioni alla base del nostro Piano Strategico #Varese2050 per il riposizionamento competitivo della provincia di Varese, presentato recentemente e per il quale stiamo passando ora alla fase esecutiva. L’accordo che firmiamo con Banco BPM va in questa direzione. Il nostro tessuto manifatturiero è ricco di brand internazionali e realtà produttive di grandi e medie dimensioni intorno alle quali ruotano filiere produttive altamente specializzate che alimentano intere strutture economiche e sociali. Anche il mondo della finanza d’impresa e del credito deve sapersi adeguare a questa organizzazione per filiere dell’economia locale e saper valorizzare questo know-how diffuso dal quale dipendono le capacità di crescita presenti e future del territorio. In questo momento così delicato dobbiamo riuscire a sostenere le catene di fornitura nei processi innovativi sui fronti del digitale e della sostenibilità, ma allo stesso tempo salvaguardare la liquidità delle aziende messe a dura prova dalla crisi energetica in atto. In quest’ultimo caso il rischio è che se salta anche solo un anello della catena, le conseguenze si ripercuotano su tutta la supply chain, mettendola in ginocchio. Dobbiamo agire in fretta perché ciò non avvenga”.