Banco Bpm (nella foto, l’a. d. Giuseppe Castagna) ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un risultato netto pari a 510 milioni di euro, che sale a 652 milioni in termini di risultato netto adjusted, miglior risultato dalla nascita del Gruppo. In particolare, i proventi operativi “core” sono pari a 3,167 miliardi, in crescita del 2% rispetto ai primi nove mesi del 2021, grazie al contributo positivo del margine di interesse (+3,6%) e delle commissioni nette (+1,0%). Il cost/income ratio scende al 54,4% in miglioramento rispetto al 55,2% dei primi nove mesi del 2021 e al 55,8% dell’intero esercizio 2021. Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a 498 milioni in riduzione del 26,1% rispetto al 30 settembre 2021. Il risultato lordo dell’operatività corrente sale a 1,001 miliardi dai 788 milioni dei primi nove mesi del 2021 con un aumento del 27,1%.
“Gli ottimi risultati registrati nei primi 9 mesi 2022”, si legge in una nota, “consentono di migliorare l’outlook 2022”. L’utile per azione viene rivisto in rialzo a 0,45 euro dai precedenti 0,40 euro, mentre il target al 2023 passa a maggiore di 0,60 euro dai precedenti 0,50 euro. Confermato il pay-out al 50%. “Il quadro generale”, spiega Banco Bpm, “continua ad essere condizionato dalle tensioni geo-politiche originate dal conflitto russo-ucraino, con impatti significativi sulle prospettive di crescita e sulle dinamiche inflattive innescate dall’aumento del costo delle materie prime, in particolare energetiche. In tale scenario l’economia italiana, dopo la forte crescita registrata nei primi tre trimestri dell’anno, è attesa rallentare significativamente, scontando anche il netto cambiamento di indirizzo della politica monetaria e il forte rialzo registrato dai tassi. Stante il contesto, anche nell’ultimo trimestre dell’esercizio le variabili esogene continueranno probabilmente a costituire il principale elemento di influenza sull’andamento operativo del Gruppo. Il margine di interesse, nonostante il peggioramento delle condizioni del funding Bce in forma di Tltro, trarrà vantaggio dal citato incremento dei tassi Euribor, in particolare nella componente di matrice commerciale; il Gruppo mantiene infatti una significativa “sensitivity”, pari a oltre 200 milioni di euro in uno scenario di shift parallelo della struttura dei tassi di +100 punti base. Le commissioni, pur scontando ancora un quadro che condiziona quelle connesse ai prodotti di investimento, sia up front che running, saranno sostenute dalla dinamica di quelle relative all’attività tipica di banca commerciale. L’andamento degli oneri operativi, che continuerà a costituire una delle principali aree di focus dell’azione manageriale, nell’ultimo trimestre potrà risentire di taluni effetti connessi alla crescita”.