Il Gruppo Acea partecipa anche quest’anno ad Ecomondo, la più importante fiera della green e circular economy dell’area euro-mediterranea, al via da oggi a Rimini. La vocazione green del Gruppo, sempre più forte e sostenuta da strategie che mirano alla protezione del territorio, all’utilizzo sostenibile delle risorse e allo sviluppo eco-compatibile delle infrastrutture, è confermata dai progetti presentati che riguardano le sue principali aree di business: il settore idrico, nel quale Acea è il più grande player nazionale con 9 milioni di abitanti serviti, l’ambiente, con circa 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti gestiti ogni anno e quello energetico, con la spinta sulle fonti rinnovabili e lo sviluppo di progetti nella mobilità elettrica. Denominatore comune delle proposte presentate presso lo stand Acea (padiglione D1, stand 160) è un modello di sviluppo che ha l’obiettivo di contribuire in modo sempre più concreto alla transizione verso un ecosistema sostenibile, dove lo sviluppo industriale si coniuga con il rispetto e la tutela dell’ambiente.
La nuova vita della plastica: un nuovo impianto a Rieti
Nel settore del trattamento dei rifiuti, in particolare nel riciclo delle plastiche, il Gruppo presenta ad Ecomondo un nuovo impianto in via di realizzazione a Cittaducale (Rieti), destinato alla selezione e al recupero dei materiali plastici provenienti da raccolta differenziata urbana; con un investimento complessivo di 35 milioni di euro, tratterà circa 90 kton/anno ed è il più grande, in termini di capacità, di Acea e del Centro Italia. Il nuovo Centro di selezione (CSS), che entrerà in esercizio entro il 2024, effettuerà anche per conto dei sistemi consortili, la selezione per tipologia di materiale e colore dei rifiuti e degli imballaggi in plastica provenienti dalla raccolta differenziata urbana ed industriale. Dal processo di lavorazione si otterranno diverse tipologie di prodotti pronti ad avere una seconda vita sotto forma di bottiglie in PET, flaconi e film in polietilene o cassette per ortofrutta e imballaggi misti. L’impianto, caratterizzato da un livello tecnologico e di performance elevato, si aggiunge al portafoglio di Acea Ambiente come terzo CSS, dopo quelli di Demap a Beinasco (TO) e Cavallari (AN). Grazie alle sue caratteristiche si integrerà anche con gli impianti di MEG (VR) e Serplast (TE) per il riciclo dei materiali plastici e la generazione di materia prima seconda contribuendo ad un sempre migliore controllo della catena del valore nella filiera del recupero e riciclo delle plastiche. Alla crescita organica del Gruppo nel settore del trattamento dei rifiuti si unisce quella per acquisizioni, le ultime in ordine temporale quella del 70% del capitale di Tecnoservizi S.r.l. che opera nella provincia di Roma con una capacità autorizzata di trattamento di 210 mila tonnellate annue, e quella dell’intero capitale di Italmacero Srl, proprietaria di un impianto nell’area di Ancona Nord, con una capacità autorizzata di 13 mila tonnellate, società entrambe attive nel trattamento meccanico e recupero di rifiuti urbani differenziati e speciali non pericolosi. Continua quindi il rafforzamento del Gruppo nel centro Italia nei settori del recupero e riciclo, compreso il recupero energetico grazie alla recentissima Autorizzazione Integrata Ambientale per la realizzazione della IV linea dell’impianto di San Vittore del Lazio (FR), unico termovalorizzatore della regione.
Dai polimeri un nuovo asfalto per la pavimentazione delle strade
Sempre nel settore trattamento plastiche, Acea Ambiente ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con la Città Metropolitana di Torino e il Politecnico del capoluogo piemontese per un progetto sperimentale sull’utilizzo di polimeri riciclati nelle pavimentazioni stradali. La ricerca ha l’obiettivo di trovare soluzioni innovative in grado di trasformare i polimeri in asfalti sostenibili, sicuri e con alti standard qualitativi, da usare negli oltre 2.900 chilometri che compongono la rete stradale di Torino.
L’importanza della frazione organica per la protezione del suolo
Nel settore del trattamento dei rifiuti organici, Acea Ambiente ha presentato i risultati di ricerche condotte in collaborazione con l’Università della Tuscia e alcune società di fertilizzanti, che hanno dimostrato come l’uso del compost in agricoltura ha effetti migliorativi sia nella produzione che nella qualità dei terreni impoveriti dalle pratiche agronomiche di origine chimica. Il riutilizzo di sostanze organiche, derivanti dalla lavorazione e dalla trasformazione dei rifiuti umidi, favorisce infatti il mantenimento della struttura del suolo e la prevenzione di fenomeni di compattamento ed erosione oltre a essere utilizzato nella formulazione di nuovi fertilizzanti organo-minerali per la precision farming e agricoltura 4.0.
SmartComp™ e il biocompostaggio a chilometro zero
Sempre nell’ottica della waste transition, si inserisce il progetto Acea SmartComp™, realizzato da Acea in collaborazione con Enea e Università della Tuscia, che ha come obiettivo il trattamento diffuso e partecipato dei rifiuti organici prodotti da grandi utenze (mense, ospedali, centri commerciali, aeroporti, stazioni), con la finalità di ridurre anche le emissioni di CO2 prodotte dal trasporto dei rifiuti. L’obiettivo è l’installazione di 150 Smart Comp entro il 2024 per realizzare un modello delocalizzato di gestione dei rifiuti pari a quella di un impianto tradizionale necessario per una città di 150mila abitanti: si eliminano così la raccolta ed il trasporto dei rifiuti organici garantendo la riduzione delle emissioni clima alteranti pari a circa 3.000 camion in meno sulle strade e 3,6 milioni di km non percorsi da mezzi pesanti. La delocalizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti organici, insieme alla diffusione degli impianti di produzione energetica rinnovabile, costituisce il punto di partenza per la realizzazione di una Comunità Circolare autosufficiente e sostenibile.
Un ecosistema per la tutela dell’acqua
Il Gruppo Acea ha intrapreso un percorso volto allo sviluppo di un ecosistema di sostenibilità, “Waidy | Ogni Goccia Vale”, che si declina tra le diverse attività del ciclo idrico integrato. La salvaguardia delle risorse idriche è alla base delle scelte strategiche e della ricerca tecnologica del Gruppo Acea che, grazie all’adozione del WMS, Waidy Management System, consente il monitoraggio costante dei distretti idrici, prevenendo i disservizi, riducendo i tempi di intervento, individuando l’eventuale presenza di perdite. Sempre nell’ottica della tutela delle risorse ambientali, Waidy WOW, l’app dedicata alla community che ama l’acqua e l’ambiente, promuove il consumo responsabile della risorsa idrica grazie alla mappatura e alla geolocalizzazione di oltre 50mila punti di erogazione su tutto il territorio nazionale, incentivando l’utilizzo dei contenitori refill e contribuendo così alla riduzione della plastica monouso.
Infine, la sensoristica e la tecnologia Waidy Connect permette di avere informazioni dettagliate sulla qualità dell’acqua e produrre report puntuali sulla risorsa idrica lungo tutta la rete gestita da Acea.
Platone, le comunità energetiche e la sperimentazione a Roma
Areti, la società del Gruppo Acea che gestisce l’illuminazione pubblica, ha avviato un progetto pilota, finanziato dalla comunità europea, e già realizzato a Roma, nel quartiere Centocelle, che rivoluziona l’approccio ai consumi elettrici e ottimizza la gestione della rete. Platone (PLATform for Operation of distribution Networks) grazie a tecnologie innovative e all’utilizzo di energie rinnovabili, costruite attorno all’applicazione della blockchain, abilita meccanismi di flessibilità energetica a favore di un mercato estremamente inclusivo. La sperimentazione riguarda diversi tipi di utenze (come ad esempio abitazioni con impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o stazioni di ricarica per veicoli elettrici) e crea una rete di distribuzione intelligente che introduce nel sistema elettrico la flessibilità necessaria per equilibrare domanda e offerta di energia e livellare i picchi di consumo e di produzione che possono mettere in crisi la rete ed impedire l’utilizzo di energia rinnovabile.