“Le previsioni sono state confermate. Per questo 2022 in Sardegna siamo vicini a 15 milioni di presenze, mentre il giro d’affari si attesta a circa 7 miliardi di euro”. Così stamane a Cagliari, a margine del meeting internazionale ‘Destinazione Sardegna, Mice 2022’, Paolo Manca, presidente regionale e vicenazionale di Federalberghi ha sintetizzato il bilancio della stagione per gli operatori del settore ricettivo-albeghiero della Sardegna.
“Nello specifico, i ricavi del turismo per circa 1,1 miliardi di euro sono legati all’ospitalità”, ha precisato Manca, “per tre miliardi di euro all’economia di alberghi, ristoranti e dell’ambito escursionistico, e per altri tre miliardi al turismo ‘collaterale’”.
“La stagione estiva si è conclusa e al 31 ottobre scorso il grosso delle attività stagionali ha chiuso, nonostante un clima assolutamente mite, che poteva permettere di allungare ulteriormente l’apertura di qualche altra settimana”, ha evidenziato Manca. “Al netto del caro bollette, questa è comunque una delle migliori stagioni degli ultimi anni. Avremo dei numeri vicini a quelli del 2019, con solo circa il 10% in meno di presenze e il 5% in meno di arrivi. La differenza si deve al fatto che i turisti hanno soggiornato nell’isola qualche giorno in meno”. Dall’altra parte, invece, i ricavi sono stati più o meno in linea con quelli del 2019. “Si sono scontati un po’ i maggiori costi e l’inflazione, ma l’aumento – ha detto l’esponente di Federalberghi – non è compatibile con l’imponente rincaro dei costi energetici, che mette in discussione il vero risultato economico della stagione 2022. Il ‘cuscinetto di sicurezza’ che le aziende dovevano ricostruire nel post covid per i mutui e i debiti contratti per superare la crisi pandemica, purtroppo, quest’anno non è stato ripristinato”.
Gli albergatori sperano in un rafforzamento dei flussi internazionali che sono ripresi quest’anno. Manca, però, prevede che “già che il 2023 ci sarà probabilmente un calo del mercato italiano”.
“L’inflazione al 12% e tutto ciò che è legato alla congiuntura preoccupano i nostri concittadini che se l’anno prossimo non rinunceranno totalmente alle vacanze, probabilmente le ridurranno”, paventa il presidente di Federalberghi Sardegna. “Nonostante tutto, però, per il 2023 ci aspettiamo una stabilizzazione dei mercati internazionali con una possibile crescita. Si cercherà di resistere sul mercato Italia e per questo molti albergatori non stanno aumentando le tariffe. La strategia è a tutto campo”.
Manca ribadisce la necessità di “dare una stabilità ai collegamenti, alle date di apertura delle strutture e ai servizi”.
“E dobbiamo anche trasmettere stabilità pure ai nostri lavoratori”, aggiunge. “Quando sentiamo da fonti governative che si potrebbe ridurre ulteriormente la Naspi rabbrividiamo, perché abbiamo tra l’80 e il 90% di stagionali per cui la Naspi è un pezzo importante del reddito. Gli incentivi e la disoccupazione devono rimanere o addirittura essere incrementati. Altrimenti, il rischio sarà un ulteriore fuga da questo settore”.