Il progetto Polis di Poste Italiane (nella foto, il condirettore generale Giuseppe Lasco) è pronto a partire: in un lungo articolo sul Sole 24 Ore di domenica 6 novembre, vengono descritte finalità e iniziative del “progetto da 1,12 miliardi di euro, finanziato con 800 milioni attraverso il piano complementare del Pnrr e per il resto da Poste”.
I servizi del progetto Polis
“I primi tre prototipi sono in fase di completamento a Fara in Sabina, Campagnano di Roma e San Felice Circeo – si legge sull’articolo del quotidiano economico finanziario – ma entro marzo saranno pronti in tutto 18 sportelli unici realizzati all’interno degli uffici postali”. Verranno coinvolti 6.933 uffici postali, in comuni con meno di 15 mila abitanti, nei quali si realizzerà uno sportello unico in cui saranno erogati “una serie di servizi della pubblica amministrazione ora sparsi tra vari uffici. Tra questi la richiesta di carta identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto di armi (gestiti dal ministero dell’Interno); richiesta di riemissione di codice fiscale, estratto conto posizioni debitorie, visura planimetrie castali, esenzione canone Rai, deleghe soggetti fragili (gestiti dall’Agenzia delle Entrate); certificati giudiziari (ministero della Giustizia); Isee, estratto contributivo, modello Obis peri pensionati, certificazione unica (Inps); rilascio patente nautica, denuncia e richiesta duplicati patente (ministero per le Infrastrutture)”.
Il sostegno di Mattarella
“In molti comuni davanti agli uffici postali abbiamo ampie aree: intendiamo dedicarle a spazi sociali – spiega Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste nell’articolo del Sole -. All’esterno degli uffici istalleremo armadi digitali con i quali erogare servizi con un’operatività 24 ore su 24”. Da tempo, infatti, con l’arrivo di Matteo Del Fante (nella foto a destra) come Ad del Gruppo, Poste Italiane ha deciso di investire sui piccoli comuni: “Il nostro obiettivo – spiega l’Ad stesso – è guidare la transizione digitale del paese fornendo assistenza ai clienti, con personale dedicato. Sono circa 11 milioni le persone che hanno bisogno di essere supportate, di questi, 6 milioni hanno più di 65 anni”. “Per noi gli uffici hanno un ruolo cruciale – continua Del Fante – È una rete potentissima, un brand consolidato che ci consente di arrivare in modo capillare sul tutto il territorio. Gli uffici postali sono per I comuni più piccoli spesso l’unico presidio istituzionale”. Decisivo per l’attuazione del progetto Polis è stato l’interessamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da sempre attento alle esigenze delle realtà italiane anche più piccole, a sbloccare lo stallo: “Il presidente Mattarella tiene molto a questo progetto e noi gli siamo grati perché lo ha sempre sostenuto”, afferma Lasco, come riportato dal Sole 24 Ore.
I primi 18 comuni e il co-working
“Polis – scrive il Sole 24 Ore – è il primo progetto presentato da un’azienda italiana ad aver ottenuto l’autorizzazione dalla Commissione europea, in particolare per l’esame sulla quota del finanziamento, per 550 milioni, che ricade nella normativa sugli aiuti di Stato. In attesa che si proceda all’erogazione dei fondi, Poste parte coni primi 18 sportelli, finanziandoli con propri fondi per circa 20 milioni di euro”. Tra i primi 18 comuni nei quali sarà realizzato lo sportello unico ci sono Tolmezzo (Ud), Lamon (Bi), Calazicorte (Lc), Gattico-Veruno (No), Taggia (Im), Colecchio (Pr), Alto Remo Terme (Bo), Borgo a Mozzano (Lu), Magione (Pg), Cepagatti (Pe), Macchiagodena (Is), Piedimonte Matese (Ce), Bernalda (Mt), Cetraro (Cs), Aragona (Ag). Non solo servizi: accanto agli uffici postali verranno installate colonnine di ricarica, per un piano complessivo di 5 mila postazioni, e una serie di spazi verranno dedicati al co-working (250 siti in immobili di pregio situati nel centro di medie e piccole città, 200 milioni investiti che renderanno Poste il primo operatore in Italia nel co-working).
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