(di Tiziano Rapanà) 93 medaglie sono poche? Vi bastano per avere l’esatta metratura del successo di Parmigiano Reggiano? 93 medaglie sono il peso esatto di un trionfo, di una certezza inequivocabile che sta lì a certificare la sicurezza di stare su un podio a memoria imperitura. Ai World Cheese Awards, i premi oscar del mondo del formaggio, che si sono svolti a Newport, in Galles. La giuria internazionale, composta da 250 esperti volti a rappresentare oltre 30 Paesi, ha assegnato a Parmigiano Reggiano 2 medaglie Super Gold: alla Latteria Sociale Centro Rubbianino (RE) e a Caseificio di Gavasseto e Roncadella (RE). L’universo goloso del Parmigiano Reggiano era composto da da 86 caseifici provenienti dalle 5 province del comprensorio: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Mantova. Il dream team è stato degno di una super squadra di Champions League. E a dirlo non sono, ma i 90 riconoscimenti ottenuti: 2 Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 17 medaglie d’oro, 33 d’argento, 38 di bronzo. Non scordo certo le magnifiche 3 medaglie (un oro, un argento e un bronzo) riconosciute a tre caseifici, che si sono iscritti indipendentemente al concorso. Per Nicola Bertinelli, nella foto, presidente del Consorzio: “Il Parmigiano Reggiano ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Torniamo in Italia a testa alta, con un bottino complessivo di 93 medaglie, di cui 2 Super Gold e 18 ori dopo aver battagliato con oltre 4.000 formaggi da 45 paesi del mondo. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 305 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta”. Ormai il Parmigiano, con questi numeri, è un formaggio da hall of fame. Lo si può consumare in qualunque modo, è perfetto per sfogare la fantasia più varia dello chef titolato e del semplice cuciniere. A me piace consumarlo a scaglie, adagiate su un croccante letto di un cracker.