Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo S.p.A. (nella foto, il presidente Giorgio Di Giorgio) riunitosi ha approvato, tra l’altro, il Resoconto Intermedio sulla Gestione Consolidata al 30 settembre 2022. Al 30 settembre 2022, il gruppo Banca Profilo chiude i primi nove mesi, caratterizzati dall’instabile contesto geopolitico fortemente influenzato dal conflitto Russia-Ucraina, con un utile netto pari a 8,5 milioni di euro (-16,8% a/a), in riduzione di 1,7 milioni di euro rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio, ma in crescita di 0,6 milioni di euro (+7,4% a/a) al netto degli utili non ricorrenti relativi alla cessione della controllata svizzera registrati nello stesso periodo del 2021, e conferma la validità del business model nel generare risultati economici positivi anche in scenari di mercato altamente volatili mantenendo un’elevata solidità patrimoniale. Si conferma altresì quanto già riportato nella Relazione Finanziaria Annuale 2021 in merito all’assenza di esposizioni dirette da parte del Gruppo nei confronti dell’Ucraina e della Russia, sia nell’attività creditizia che nella detenzione di strumenti finanziari. La raccolta totale clientela, inclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si attesta a 5,4 miliardi di euro (-7,0% a/a), in diminuzione di circa 0,4 miliardi di euro rispetto ai 5,8 miliardi di euro del 30 settembre 2021, in funzione della riduzione di valore della raccolta indiretta a seguito del calo dei mercati e nonostante una raccolta netta positiva del Private banking per 113 milioni di euro. Il dato al 31 dicembre 2021 era pari a 5,9 miliardi di euro. La raccolta diretta si incrementa di 112,9 milioni di euro passando dai 969,1 milioni di euro del 30 settembre 2021 ai 1.082 milioni di euro del 30 settembre 2022. La raccolta indiretta, esclusa la Raccolta Fiduciaria netta, diminuisce di 0,4 miliardi di euro, passando dai 4,0 miliardi di euro del 30 settembre 2021 ai 3,6 miliardi di euro del 30 settembre 2022 (-10,3%). Al suo interno il risparmio amministrato si attesta a 2,9 miliardi di euro (-12,2%) e le gestioni patrimoniali (al netto della raccolta diretta) ammontano a 735 milioni di euro (-2,0%). Il totale ricavi netti al 30 settembre 2022 è pari a 50,2 milioni di euro (+1,7%), in crescita di 0,8 milioni di euro rispetto ai 49,4 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, nonostante condizioni dei mercati finanziari sostanzialmente opposte, a conferma della ridotta volatilità della grandezza grazie alla diversificazione delle fonti di ricavo. Il margine di interesse nei primi nove mesi del 2022 è pari a 26,3 milioni di euro (+120,3%) in crescita rispetto agli 11,9 milioni di euro del corrispondente periodo del passato esercizio. L’incremento è principalmente legato al maggior contributo derivante dai titoli di debito del banking e trading, in particolare sui titoli governativi legati all’inflazione, nonché alla crescita degli impieghi gestiti dall’Investment banking e garantiti dallo Stato. Le commissioni nette sono pari a 17,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021 (-10,9%). Il risultato è dovuto principalmente alle minori commissioni legate ai collocamenti e alla riduzione delle masse in gestione e consulenza nel Private Banking. Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 6,1 milioni di euro, è in riduzione di 11,3 milioni rispetto ai 17,4 milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio. La significativa diminuzione registrata su tale voce è da leggersi unitamente all’incremento registrato sul margine di interesse, in relazione ai diversi impatti delle strategie operate nella gestione dei portafogli nel corso del periodo. La riduzione registrata dalla voce trova infatti parziale compensazione nell’incremento del margine di interesse per circa 3,7 milioni di euro sui titoli obbligazionari legati all’inflazione classificati nel trading book. Oltre a questo elemento, il calo è attribuibile a minori ricavi derivanti dall’andamento sfavorevole dei mercati finanziari rispetto all’andamento particolarmente positivo del 2021, su entrambi i portafogli di trading azionario e obbligazionario, nonché ai minori realizzi registrati nel periodo dalla cessione dei titoli di debito nei portafogli di banking book. Il saldo degli altri proventi e oneri di gestione, pari a 0,8 milioni di euro, è in diminuzione rispetto al dato del 30 settembre 2021 (-17,7%), principalmente per i maggiori oneri per la clientela. L’aggregato dei costi operativi è pari a 36,0 milioni di euro, in crescita rispetto ai 35,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021 (+2,3%). L’incremento è da attribuirsi principalmente alle spese amministrative, in coerenza con gli investimenti previsti nel Piano Industriale. Le spese del personale diminuiscono di 0,6 milioni di euro passando dai 20,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021 ai 19,8 milioni di euro nello stesso periodo del 2022 (-2,7%). La diminuzione è da attribuirsi principalmente al minor accantonamento relativo alle componenti variabili 2022 in base ai risultati fin qui raggiunti. Le altre spese amministrative, al netto degli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 14,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022 e si incrementano di 1,4 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2021. L’incremento è da attribuirsi principalmente alle varie iniziative di trasformazione digitale dei processi della Banca, alla locazione software e data provider (in parte legate all’effetto cambio con il dollaro), all’effetto inflattivo su alcune voci di costo nonché alle maggiori consulenze legate ai principali progetti in corso. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni, pari a 1,7 milioni di euro, sono in riduzione rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso esercizio (-5,4%). Il risultato della gestione operativa, pari a 14,2 milioni di euro (+0,3%), è in linea rispetto al 30 settembre 2021 equivalente ad un cost income del 71,7% che si raffronta con il 71,3% dei primi nove mesi del 2021. 3 Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono negativi per 12 migliaia di euro e si riferiscono a maggiori oneri nei confronti della clientela, unitamente all’effetto netto rilevato nell’impairment sulle garanzie rilasciate. Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e su attività finanziare valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 30 settembre 2022 sono pari a 1.322 migliaia di euro di rettifiche nette. Il dato al 30 settembre 2021 era pari a 750 migliaia di euro di rettifiche. Nei primi nove mesi del 2022 si sono registrate rettifiche di valore nette per 775 migliaia di euro su limitate posizioni creditizie deteriorate, per 315 migliaia di euro sul portafoglio titoli e per 232 migliaia di euro su crediti in bonis. Si precisa altresì che il portafoglio crediti della Banca, costituito principalmente da finanziamenti Lombard e in misura minore da mutui ipotecari e finanziamenti garantiti dallo Stato, è caratterizzato da esposizioni con ampi livelli di garanzie che, nonostante la volatilità di mercato e gli effetti dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid19 e del recente conflitto Russia-Ucraina, non hanno subito oscillazioni significative nel rischio di credito e nelle relative garanzie. Nei primi nove mesi del 2022, l’utile al lordo delle imposte è pari a 12,9 milioni di euro (-4,5%), in diminuzione rispetto ai 13,5 milioni di euro rilevati nei primi nove mesi del 2021. Le imposte dell’esercizio, al netto di quelle calcolate sugli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 3,8 milioni di euro. Al lordo di tale riclassifica il tax rate è pari al 29,1% La voce oneri riguardanti il sistema bancario comprende i contributi finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario (Fondi di Risoluzione e Fondo Interbancario Tutela dei Depositi) esposti al netto delle imposte ed è pari a 0,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-29,6%). L’importo è sostanzialmente composto dal contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2022, pari a 0,9 milioni di euro al lordo delle imposte. Il dato al 30 settembre 2021 comprendeva altresì il contributo addizionale per Fondo Nazionale di Risoluzione Unico per un ammontare pari a 0,3 milioni di euro. L’Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al 30 settembre 2021 rappresentava il contributo fornito nell’anno precedente da Banque Profil de Gestion. Si evidenzia che in data 1° giugno 2021 è stato perfezionato il closing dell’operazione di cessione della totalità delle azioni detenute dalla Banca in BPdG a favore degli azionisti di One Swiss Bank e che a decorrere da tale data è stato effettuato il deconsolidamento. Banca Profilo chiude i primi nove mesi del 2022 con un utile netto consolidato di 8,5 milioni di euro, in riduzione di 1,7 milioni di euro (-16,8%) rispetto al medesimo periodo del 2021. Al netto della plusvalenza realizzata nel primo semestre 2021 dalla vendita della controllata svizzera per 2,3 milioni di euro, la crescita dell’utile netto risulta pari al 7,4%. Lo Stato Patrimoniale Consolidato al 30 settembre 2022 evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 2,0 miliardi di euro contro gli 1,7 miliardi di euro di fine dicembre 2021 (+18,5%). Il Patrimonio Netto del Gruppo è pari a 154,1 milioni di euro contro i 163,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-6,0%) considerati i 10,5 milioni di euro di acconto sui dividendi distribuiti a novembre 2021. I Fondi Propri consolidati di Banca Profilo alla data del 30 settembre 2022 sono pari a 130,2 milioni di euro, con un CET 1 Ratio consolidato del 22,1%, calcolato in base alle disposizioni transitorie previste a seguito dell’entrata in vigore del principio contabile IFRS 9. Il CET 1 Capital Ratio consolidato fully loaded è pari al 22,0%, largamente superiore ai requisiti normativi e tra i più elevati della categoria. La riduzione rilevata sul CET1 ratio di circa 357 bps, rispetto al 25,64% di fine dicembre 2021, è imputabile principalmente alla riduzione dei Fondi Propri a seguito della distribuzione di riserve (per circa 5,9 milioni 4 di euro), dalla variazione negativa della Riserva di valutazione HTCS registrata nei primi nove mesi dell’anno (per circa 8,7 milioni di euro) nonché alla maggiore deduzione a seguito del versamento in c/futuro aumento di capitale di Tinaba effettuato ad inizio luglio 2022 (per 2,25 milioni di euro). Le attività di rischio ponderate, sostanzialmente invariate rispetto al dato di fine anno 2021, evidenziano nel periodo un incremento sul rischio di credito, in linea con le previsioni del Piano Industriale, quasi totalmente compensate dalla riduzione sui rischi di mercato. Tali indicatori non tengono conto del risultato in formazione dei primi nove mesi del 2022. L’indicatore di liquidità LCR (Liquidity Coverage Ratio), determinato sul perimetro prudenziale consolidato, risulta ampiamente superiore al 100%, in particolare al 30 settembre 2022 l’indice è pari a 154,7% circa.