L’economia italiana si avvia a chiudere il 2022 con una crescita significativa del PIL, pari al 3,6%, più del doppio di quanto atteso per la Germania; sono state premianti la ripresa della filiera del turismo, il traino delle costruzioni e la competitività dell’industria manifatturiera. La Toscana ha mostrato una buona capacità di risposta alle tensioni in atto, con una crescita del totale delle esportazioni regionali nel 2022 pari a +10% rispetto al primo semestre 2021 e +21% rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, superiore anche dell’effetto prezzo.
L’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nella foto l’a. d. Carlo Messina, presentata a Firenze presso la sede della Direzione Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, evidenzia come i distretti toscani rappresentino – in questo contesto complesso ed incerto – un punto di forza del tessuto produttivo regionale, con un ruolo che si è rafforzato negli anni fino a rappresentare più della metà dell’export regionale e con un avanzo commerciale pari a 19 miliardi, più che doppio rispetto al 2008. Le specializzazioni distrettuali toscane si distinguono nel contesto nazionale con 3 distretti tra i primi 20 per performance di crescita e redditività, grazie anche alla presenza di imprese particolarmente dinamiche e trainanti, le cosiddette ‘champion’, che hanno fatturato in crescita nell’ultimo triennio, stabilità o crescita degli addetti, forte patrimonializzazione e marginalità dei ricavi.
In risposta ad un periodo influenzato dagli effetti dello shock energetico e dall’erosione dei margini, le imprese toscane continuano a puntare su internazionalizzazione, qualità delle produzioni e flessibilità. Opportunità si possono aprire anche grazie alla regionalizzazione delle catene globali del valore: l’offerta distrettuale è già tipicamente strutturata in filiere di prossimità, con una distanza media delle forniture nazionali dei distretti toscani pari a 95 Km – rispetto alla media italiana di 117 Km – e può contare su una crescente attivazione da parte delle imprese capofila, sempre più propense a potenziare i legami strategici con le imprese del territorio toscano.
La conferma della centralità dei distretti nell’economia toscana emerge anche dal Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Nel primo semestre 2022 le esportazioni distrettuali toscane si sono attestate a 12,1 miliardi di euro, il valore massimo dal 2008 grazie a una crescita del 19% rispetto al primo semestre 2021, meglio della media distrettuale italiana (18%).
Il risultato risulta particolarmente positivo anche nel confronto con il 2019, rispetto al quale le esportazioni distrettuali sono aumentate del 17%. Sul risultato influisce anche una dinamica di rialzo dei prezzi alla produzione, ma è interessante rilevare come le variazioni ottenute dai distretti toscani risultino superiori alla crescita dei prezzi alla produzione esteri del manifatturiero.
Gran parte dei raggruppamenti settoriali mostrano un pieno superamento dei livelli pre-Covid, grazie a una crescita diffusa anche rispetto al primo semestre 2021 con circa 2 miliardi di esportazioni aggiuntive. L’unica eccezione è il Sistema casa che evidenzia una sostanziale stabilità (-1,4%).
Con oltre il 70% delle esportazioni distrettuali, il Sistema moda si conferma come la specializzazione più rilevante con 1,5 miliardi di euro di crescita dell’export nel primo semestre; i principali distretti sono la Pelletteria e calzature di Firenze che ha realizzato 3,5 miliardi di euro con una crescita di oltre 500 milioni di euro ottenuti grazie soprattutto a un potenziamento in Svizzera (+11%) e Stati Uniti (+62%), il distretto dell’Oreficeria di Arezzo (+29,5%), l’Abbigliamento di Empoli (+14,7%) e il Tessile e abbigliamento di Prato (+36,7%). Si rilevano ancora dei ritardi rispetto al pre-crisi più marcati per il distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo (-34,5%) e per le Calzature di Lamporecchio (-36,5%).
Il comparto dei Mezzi di trasporto ha raggiunto 868,8 milioni di euro di esportazioni con il contributo della Nautica di Viareggio (480,9 milioni di euro; +6,8%) e del distretto della Camperistica della val d’Elsa che ha realizzato 387,9 milioni di euro di vendite all’estero, in calo di oltre 150 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, anno che ha rappresentato un punto di massimo con una crescita delle immatricolazioni a livello europeo di oltre il 10%, sostenuto da una domanda internazionale particolarmente vivace spinta dalle nuove esigenze di vacanze in autonomia dettate dalla pandemia.
La filiera Agro-alimentare ha superato il valore di un miliardo di euro (1,15 miliardi) con un incremento rispetto al periodo gennaio-giugno del 2021 di circa 168 milioni, concentrato in particolare nel distretto dell’Olio toscano (+109 milioni di euro; +32,3%) che ha ottenuto buoni risultati negli Stati Uniti (+33 milioni di euro; +24%) e che ha raddoppiato le vendite verso la Germania. Positivo anche l’andamento per il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi che, grazie anche al sostegno di un cambio favorevole per l’export, hanno incrementato le vendite verso il Nordamerica (+38 milioni di euro) che rappresenta più della metà dell’export del distretto.
Particolarmente positivo anche il trend per la filiera del cartario di Lucca che presenta una crescita del 52% rispetto al 2021 e un superamento del pre-crisi del 36%, più marcato nella componente produttiva (+48,6%), ma presente anche nel settore delle macchine per cartiera (+13,6%).
I distretti del Sistema casa hanno sostanzialmente colmato il divario che si era generato nel corso del 2020: il distretto del Marmo di Carrara ha recuperato il valore del 2019, grazie soprattutto alla componente lavorata che ha mostrato un incremento del 14% e che ha compensato il ritardo nel comparto della pietra grezza che ha subito in particolare il rallentamento verso la Cina. Il distretto del Mobile imbottito e Sistemi per dormire di Quarrata e Pistoia presenta invece ancora un ritardo del -8,9% a causa di un mancato recupero delle esportazioni verso Francia (-5%) e Germania (-25%).
I poli del settore farmaceutico e del biomedicale, confermano il valore delle esportazioni del 2021 con oltre 2 miliardi di euro; il Polo farmaceutico registra un importante rafforzamento del ruolo della provincia di Siena che ha mostrato un aumento rispetto al 2021 del 60% grazie a un importante aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+84%) ed ha quasi completamente compensato il rallentamento dell’export dalla provincia di Firenze. Tra i paesi destinatari delle esportazioni si osserva per la provincia di Firenze un calo delle vendite verso gli Stati Uniti, ma un contestuale incremento delle esportazioni verso la Cina. Il Polo biomedicale del capoluogo toscano ha realizzato 162,6 milioni di euro di esportazioni, con una crescita del 20% rispetto al 2021 e del 32% rispetto al 2019.
Nei prossimi mesi peseranno la riduzione del potere di acquisto delle famiglie e l’aumento dell’incertezza, che potrebbero determinare un rallentamento dell’export distrettuale. La competizione internazionale richiederà una capacità di diversificare mercati e prodotti, flessibilità, qualità elevata e time to market che hanno permesso alle imprese italiane di mostrare una resilienza più marcata rispetto ai concorrenti europei. Nel breve termine un sostegno potrà venire anche dal tasso di cambio, soprattutto alla luce del forte apprezzamento del dollaro che favorirà in modo particolare produttori e distretti più attivi nel mercato nordamericano che nel 2022 per le specializzazioni toscane rappresenta il 14% del totale. Resteranno comunque prioritari gli interventi in termini di digitalizzazione e innovazione, investimenti sulle risorse umane e sulla transizione ecologica.
“In un momento economico delicato ed incerto come quello che stiamo vivendo, il supporto da parte delle banche alle imprese è fondamentale e può realmente rappresentare un fattore determinante per il rilancio dell’economia del Paese, commenta Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Con questa consapevolezza, nell’anno in corso il nostro Gruppo ha stanziato a livello nazionale un plafond di oltre 20 miliardi per di euro per sostenere il tessuto imprenditoriale, di cui 12 miliardi destinati a fronteggiare i rincari di gas ed energia. In Toscana, in questi primi 9 mesi dell’anno, abbiamo erogato a privati e aziende credito a medio-lungo termine per oltre 2,7 miliardi di euro, un aiuto che, unito alle straordinarie capacità del nostro sistema imprenditoriale, è servito a determinarne la tenuta rispetto alle criticità attuali. Solo continuando ad accompagnare le nostre imprese negli investimenti in digitale e innovazione, capitale umano e transizione green, l’economia toscana continuerà a giocare il ruolo di protagonista e crescere a ritmi sostenuti”.