Le donne hanno più memoria e ricchezza di linguaggio degli uomini. A dirlo, una meta analisi dei ricercatori dell’Università di Bergen che comprendeva i dati di oltre 350mila partecipanti acquisiti negli ultimi 50 anni. I ricercatori in Norvegia hanno analizzato i risultati di 168 studi sulle differenze di genere nella scienza verbale e nella memoria verbale-episodica. I risultati, pubblicati su ‘Perspectives on Psychological Science’, hanno riscontrato un piccolo ma consistente vantaggio per le donne nella fluidità verbale e nella memoria verbale. Tuttavia, quando si trattava di scioltezza verbale, il vantaggio femminile derivava solo dalla “scienza fonemica”, ovvero nominando parole che iniziano con una lettera specifica. Le differenze di genere dipendevano dalla categoria quando si nominavano cose che sono, ad esempio, rosse o rotonde, in quella che è nota come fluidità semantica. La fluidità verbale riguarda la ricchezza del proprio vocabolario, mentre la memoria verbale-episodica è la capacità di ricordare le parole che si sono incontrate in passato. “Le donne sono migliori. Il vantaggio femminile è costante nel tempo e nella durata della vita, ma è anche relativamente piccolo”, ha affermato il professor Marco Hirnstein, primo autore dello studio. La maggior parte delle capacità intellettuali mostra differenze trascurabili o nulle nelle prestazioni medie tra uomini e donne.
“Tuttavia, le donne eccellono in alcuni compiti, mentre gli uomini eccellono in altri, in media. Finora, l’attenzione si è concentrata principalmente sulle abilità in cui gli uomini eccellono. Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata maggiormente sulle donne”, prosegue l’autore. Prima di questa ricerca, l’ultima analisi della letteratura che ha testato le differenze di genere nella fluidità verbale e nella memoria è stata condotta nel 1988. Un risultato interessante che emerge da questa analisi è che il vantaggio femminile dipende dal sesso dello scienziato leader. Le scienziate segnalano un vantaggio femminile maggiore, mentre gli scienziati uomini segnalano un vantaggio femminile minore. “Sia i primi autori maschi che femmine hanno riportato prestazioni migliori per i partecipanti del loro stesso genere”, ha scritto Hirnstein. Questi risultati, dicono gli autori, potrebbero aiutare a migliorare le valutazioni diagnostiche che coinvolgono le capacità verbali, come la demenza. Infatti, proseguono gli esperti, sapere che le donne sono generalmente migliori in alcuni compiti è fondamentale per evitare che esse siano sottodiagnosticate a causa delle loro migliori prestazioni medie.