A causa del caro prezzi e del caldo torrido, la produzione della passata di pomodoro pugliese si è assottigliata riducendosi di una bottiglia ogni cinque rispetto al periodo precedente all’aumento dei costi. Lo afferma Coldiretti, secondo cui, i rincari hanno determinato la riduzione delle semine, mentre le alte temperature di queste ultime settimane hanno ridotto i raccolti del 20 per cento. Tempi e costi di consegna, sempre secondo Coldiretti, sarebbero aumentati anche a causa della chiusura della galleria di Solofra, in Campania, che renderebbe difficoltoso l’accesso dei mezzi in Puglia per il ritiro dei pomodori destinati all’industria conserviera campana. Con il rincaro dei costi energetici che si è ripercosso sui costi di produzione, quest’anno, secondo uno studio di Coldiretti, coltivare un ettaro di piantagione di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media oltre 4.000 euro in più, mentre Il clima – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha decimato il raccolto del prodotto. La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro della filiera del Sud Italia, come riferisce Coldiretti sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale con una superficie media annua di 15.000 ettari e una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate). Sono 100mila gli operai agricoli impiegati nei campi pugliesi che danno vita al 22 per cento delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale.