L’incertezza legata al Covid, con il netto aumento dei casi nelle ultime settimane, non frena la voglia di vacanza. Nel Sud Italia si stima una crescita del turismo del 40% per l’estate appena cominciata, mentre per la Campania si prevede un vero e proprio boom, che dovrebbe riportare i numeri delle presenze ai livelli del 2019, dopo due anni di profonda crisi legata alle restrizioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Tra gli addetti ai lavori c’è grande ottimismo: nella peggiore delle ipotesi si raggiungerà il 90% delle prenotazioni registrate tre anni fa, mentre le stime più positive vedono un recupero totale. Previsioni che potrebbero ulteriormente migliorare nei prossimi giorni, in base alle scelte degli ultimi indecisi. Chi finora non ha ancora individiato la meta per le proprie vacanze, scoraggiato dalla crescita della curva pandemica e soprattutto dall’aumento generalizzato dei prezzi, potrebbe optare per le soluzioni low cost e le offerte dell’ultim’ora.In ogni caso, dalle principali mete turistiche della Campania arrivano già segnali fortemente incoraggianti. Le isole si preparano al boom tra luglio e agosto e si va verso il sold out ad agosto. Non solo a Ischia e Capri, ma anche a Procida, che continua ad attirare migliaia di visitatori grazie alle tante iniziative che celebrano la capitale italiana della cultura 2022. La notizia che soddisfa maggiormente albergatori e gestori di lidi e locali è il ritorno degli stranieri. Già dalla metà di giugno, infatti, sulle isole e in Costiera amalfitana si sono rivisti tedeschi e americani, con numeri che sono previsti in aumento fino ad agosto. Già molto frequentate anche le principali mete del Cilento, a cominciare da Capaccio Paestum, Castellabate, Palinuro e Scario, dove prevale il turismo Made in Italy. Segue l’onda positiva anche Napoli. Dopo i confortanti risultati ottenuti a Pasqua e in coincidenza con le festività del 25 aprile e del 2 giugno, crescono le richieste di prenotazioni per luglio e agosto. A far ben sperare c’è anche il dato sulla media dei giorni di permanenza, che è intorno ai 4, contro i 2,7 del 2019. Segnali, stime e previsioni che suonano come musica dolce alle orecchie degli addetti ai lavori, desiderosi di mettere alle spalle quanto prima le difficoltà, le paure e le incertezze che hanno accompagnato le ultime due estati.