Cagliari si conferma una città con pochi bambini, abitata in prevalenza da single e donne e con un’età media elevata che ormai ha raggiunto i 50 anni. L’Atlante demografico 2021 pubblicato dal Comune, sulla base dei dati dei propri archivi, traccia il profilo di un capoluogo ‘invecchiato’ e sempre meno abitato.
Non si arresta l’emorragia di residente, nonostante l’aumento di stranieri, che rappresentano poco più del 6%. Nel 2002 la città contava 165.405 abitanti, ne ha persi nel tempo 13.593, circa l’8%. A fine 2021 i 31 quartieri della città capoluogo della Sardegna avevano una popolazione di 151.812 persone (delle quali 81.165 donne), 730 in meno (-0,5%) rispetto all’anno precedente. Nel centro storico il numero di residenti è cresciuto solo a Stampace (+2%).
Gli stranieri sono aumentati di 34 unità: sono 9.227. Le quattro comunità più numerose sono: filippina, ucraina, rumena e cinese, che rappresentano il al 45,90% degli stranieri. Continua a crescere anche l’età media, passata dai 50,54 anni ai 50,82: nel 2022 era di 43,8 anni. Per gli stranieri, pur in aumento, è comunque più bassa rispetto agli italiani: da 37,77 anni del 2020 a 38.
La densità è di 1.765 abitanti per chilometro quadrato.
La fascia d’età decennale più rappresentata è quella dei cinquantenni: sono 25.514 (16,81%) unità, seguiti dai sessantenni, 22.105 persone (14,56%). I bambini al di sotto dei 10 anni sono 8.381 (appena 5,52%) mentre gli ove 65 anni sono 43.665 (28,76%) di cui 23.302 (15,35%) ultrasettantacinquenni.
A Cagliari risiedono 77.852 famiglie: di queste, il 47,99% è costituito da una sola persona, mentre il 25,57% è composto da due persone. Poche le famiglie numerose: solo il 2,78 dei nuclei familiari ha 5 componenti o più. Il saldo naturale, cioè la differenza fra il numero dei nati e quello dei morti è pari a -1.324 (nati 663 – morti 1.987). La differenza tra immigrati (4.636) ed emigrati (3.513), si legge nell’Atlante 2021, porta a un saldo migratorio positivo (1.123).